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Rampa in salita
pericolo e disagio

Svincolo S. Filippo

Rete fatiscente spazzata via dal vento, segnaletica sgangherata, ferri come uncini, questo è il triste biglietto da visita per chi percorre in salita, nel tratto più basso, lo svincolo S.Filippo. La tenuta è messa a dura prova dalle copiose infiltrazioni d’acqua che hanno causato il cedimento delle spallette e creato vari dislivelli nella sede stradale. La gravità del problema si può, inoltre, intuire dalla voragine accanto al marciapiede, è profonda e pericolosa, per piccoli e adulti, perché non adeguatamente segnalata.  Per usare un eufemismo, sarebbe il caso di  metterci una pezza, magari qualcosa di più, prima che qualcuno ci finisca dentro. Non va meglio dall’altra parte del torrente, dove la strada ci ha lasciato da un pezzo e lo scenario è sempre più desolante. Da anni l’unico sbocco diretto verso l’ex 114 da e per gli impianti sportivi, e la sede della seconda circoscrizione, continua a rimanere chiuso. A pagarne le conseguenze soprattutto gli abitanti del Cep. Questi temi sono stati al centro di numerose interrogazioni. Tra i più attivi, in questo senso, il consigliere Ciccio Gallo che nell’ultima nota sottolinea l’importanza delle arterie di collegamento in vista dell’annunciato ripristino del muro e della anello intorno allo stadio S.Filippo a quasi due anni di distanza dal cedimento. Per sistemare le spallette, rifare i tratti crollati,  mettere in sicurezza la ringhiera, risagomare il torrente e le altre opere necessarie serve un finanziamento di 700 mila euro, fondi che dovrebbero essere reperiti attraverso la commissione regionale per la mitigazione dei rischi idrogeologici.  Il progetto di ricostruzione, presentato dal Comune, è già stato approvato dal Genio Civile. Rimandare ancora l’effettuazione dei lavori, potrebbe costare caro in tutti sensi. Soldi a carico della comunità e gli inevitabili disagi a cui si andrebbe incontro se la situazione dovesse, come appare palese, peggiorare.

 

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