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Il centrosinistra
compatto
accoglie l’Udc

L’accordo adesso è ufficiale. E verrà confermato stamani durante il comitato regionale dell’Udc a Caltanissetta, dal segretario Gianpiero D’Alia. I centisti alle prossime amministrative in Sicilia, e quindi anche a Messina, faranno squadra con gli altri partiti protagonisti dell’elezione del presidente della Regione, Rosario Crocetta. Le fondamenta dell’accordo erano già state messe nei giorni scorsi con lo scambio di amorosi sensi tra D’Alia e Genovese, con il benestare di Crocetta, del gruppo Picciolo- Greco e di Sel. Ieri pomeriggio, a Palazzo dei Leoni, la definitiva ratifica nel corso dell’incontro tra tutte le forze del centrosinistra: Pd (presenti Grioli, Hyerace, Calibrò), Sel (Chiofalo), Udc (Bonfiglio, La Tona), il Megafono (Ardizzone), Democratici riformisti per la Sicilia (Corvaja), Psi (Ballistreri) e altri movimenti civici. Un faccia a faccia durante il quale a rappresentare l’Udc c’era il segretario cittadino Biagio Bonfiglio che ha confermato la volontà di camminare assieme. All’incontro si è parlato del programma e il discorso è ovviamente scivolato anche sulle primarie di coalizione. «Non siamo pregiudizialmente contrari alle primarie – ha confermato Bonfiglio – se la coalizione stabilirà che questo il metodo migliore per individuare il candidato a sindaco si faranno». Allora rotta sulle primarie? Non è così scontato. Più anime sostengono la necessità di farle, ma non è escluso che alla fine esca fuori un candidato che metta tutti d’accordo. Nei giorni scorsi sono circolati i nomi del costituzionalista Michele Ainis, dell’avvocato Aurora Notarianni, vicepresidente della sezione siciliana degli Avvocati giuslavoristi, consulente legale di organizzazioni sindacali e associazioni ambientaliste. Ma si tratta di ipotesi quasi del tutto tramontate. Resta in pista Gaetano Giunta, direttore generale della Fondazione di Comunità, il “creatore” del Parco Horcynus Orca e già assessore comunale alle Politiche sociali durante la giunta Providenti (1994-98). Nei giorni scorsi alla coalizione lo aveva proposto il senatore Giuseppe Lumia, ma a sgombrare il campo ci aveva pensato lo stesso Giunta, declinando l’invito visti i tanti impegni con la Fondazione e con la Banca etica europea.Maieri la corte si è fatta più serrata, soprattutto da ambienti del Pd, di Crocetta e dei Drs che in Giunta vedono una personalità capace di aggregare la coalizione, catturando i tanti consensi del mondo cattolico. Restano buone le quotazioni anche di Felice Calabrò, capogruppo dell’opposizione negli ultimi 5 anni e punto di riferimento per molti consiglieri, in pole position se la coalizione dovesse optare per un politico, e del segretario cittadino Giuseppe Grioli. Ma nel Partito Democratico tiene banco anche la vicenda degli arresti di Patti, con il circolo tirrenico travolto dalle polemiche. «Le vicende di Patti – tuona Lucia Tarro Celi – chiedono, oggi, più che mai un Partito libero da intrecci invisibili e sotterranei che finiscono per inficiarne l’immagine e la credibilità attraverso elezioni telecomandate e metodi parentali. Da più parti erano già state messe in evidenza le contraddizioni che quel metodo aveva determinato nell’esperienza delle primarie, con relative ricadute nelle elezioni politiche. I risultati sono sotto gli occhi di tutti, soprattutto sotto i riflettori di un’opinione pubblica che osserva, giudica, persino si ribella. La storia ci consegna un presente sempre più difficile e drammatico dentro una società che chiede scelte radicali e fuori dalle caste tradizionali. Tocca al PD in un dialogo serrato e costruttivo con tutti i movimenti che segnano la spia di questo profondo disagio assumersi la responsabilità di un protagonismo nuovo, fatto di progettualità concrete, di rinnovamento delle sue classi dirigenti, di fiducia in quei tanti giovani che oggi, con rinnovata passione, esprimono il bisogno di cambiamento. Per tali motivi sento il bisogno di chiedere, oltre la sospensione dal Partito di coloro che sono inquisiti, la convocazione di un’assemblea straordinaria in grado di scegliere una guida autorevole, riconosciuta per i suoi consensi nella società civile e non per la quantità di voti ottenuti da circoli senza volti e senza radicamento sociale». Ma ieri è stata una giornata di confronti anche per il centrodestra. Tutti gli “uomini” del Pdl, consiglieri comunali, provinciali e di quartiere, si sono ritrovati assieme ai deputati Enzo Garofalo e Nino Germanà, e al presidente della Provincia, Nanni Ricevuto. Anche in questo caso programmi di massima (vagliata l’ipotesi primarie – che era stata proposta dall’ex sindaco Buzzanca – che però non incontra tantissime simpatie) ma nessuna indicazione sul nome del possibile candidato. Che verrà scelto nei prossimi giorni. Il giornalista Fabio Mazzeo al momento sembra essere quello su cui si registrano le maggiori convergenze. Subito dietro il consigliere provinciale Francesco Rella e l’ex assessore Gianfranco Scoglio. Mentre più di un’ambizione la nutre il presidente della Provincia, Nanni Ricevuto, a cui piacerebbe attraversare la strada e sedersi a Palazzo Zanca. E nei prossimi giorni anche il Movimento 5 Stelle scioglierà le riserve. Una scelta a cui guardano in tanti.

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