Le parole custodiscono sempre un significato ben preciso. A seconda però della circostanza o del momento in cui esse vengono pronunciate possono assumere un “peso” ulteriore. È il caso delle affermazioni rilasciate ieri mattina dal rettore, Francesco Tomasello, durante la firma della convenzione di tirocinio tra Università e Prefettura, nello stesso giorno in cui dal dirimpettaio Palazzo di giustizia si attendeva il verdetto sul “caso Veterinaria”. Alla domanda «Quale sarà il criterio di selezione dei partecipanti allo stage?» il Magnifico ha sottolineato che «così come sempre avvenuto, la scelta dell’Ateneo, non prescinderà dal merito». Trattandosi di un’esperienza formativa da maturare nell’ambito della pubblica amministrazione, è presumibile che la “corsia preferenziale” spetti ai curricula di tipo giuridico, «ma tutte le specificazioni verranno contenute nel bando che da qui a breve verrà predisposto dall’Università» e che verrà pubblicato sul siti web di piazza Pugliatti e del Palazzo del governo. L’accordo, sottoscritto da Tomasello e dal prefetto Stefano Trotta, nasce su iniziativa di quest’ultimo: «I giovani che rientreranno nel programma – ha evidenziato – avranno una grande opportunità, quella cioè di conoscere dall’interno i meccanismi, spesso complessi, di un ufficio pubblico». Ancor più complessi se la struttura in questione è la Prefettura di Messina «impegnata a 360 gradi e per 365 giorni l’anno su un territorio particolarmente problematico», come le vertenze occupazionali insegnano. L’occasione sarà sfruttata esclusivamente dai ragazzi che hanno conseguito la laurea da non più di 18 mesi: potranno mettere in pratica le conoscenze acquisite durante il percorso di studi. «Lo strumento del tirocinio – ha aggiunto il rettore –costituisce un ottimo aiuto per i giovani laureati, ai quali bisogna lanciare un messaggio di incoraggiamento verso il mondo del lavoro. Una cosa è la conoscenza acquisita sul campo, altra cosa è la competenza. Mi auguro che l’intesa venga rinnovata anche nei prossimi anni». Un banco di prova «utile non solo per coloro che decideranno di entrare nella Pubblica amministrazione – ha concluso Trotta – ma anche per chi alla fine seguirà altre strade». Il prefetto ha infine accennato alla possibilità che al termine dello stage i laureati possano realizzare una pubblicazione conservata agli atti della Prefettura e dell’Università
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