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Scoperti due miseri
rifugi di romeni

bisconte

Una vecchia stalla, trasformata in dormitorio. E poi una villa antica, in parte crollata, diventata la casa di qualcuno. In un grande terreno che poteva diventare un centro commerciale ed è invece rimasto terra di nessuno. Lo scenario che si sono trovati di fronte gli agenti del nucleo decoro della Polizia Municipale è ancora una volta incredibile. Poco sopra la statale 114, accanto al torrente Zafferia, c’è quest’area che è stata a lungo al centro di dibattiti e discussioni. Oggi è una grande discarica a cielo aperto. Ci sono lastre di eternit accatastate e copertoni abbandonati, rifiuti bruciacchiati e materiale di tutti i tipi. Ma è quel che c’è poche decine di metri più su che colpisce davvero. In una vecchia stalla abbandonata qualcuno ha costruito un rifugio per la notte e non solo. Definirlo casa è impegnativo, la struttura sembra poter crollare da un momento all’altro, gli spazi sono ridotti. Per provare a rendere un po’ più accogliente l’ambiente le persone che vivono qui hanno sistemato delle tende che separano i vari letti. Nella stanza dietro c’è una cucina improvvisata, con tanto di fornelli e bombola del gas. Non vivono bambini qui, o almeno non sembra, anche se in giro c’è qualche giocattolo, forse recuperato per mandarlo ai figli a casa, e pure un passeggino, che potrebbe essere stato utilizzato a mo’ di carrello. Sono quasi certamente rom gli abitanti di questa struttura, mentre potrebbe essere un extracomunitario a vivere poche centinaia di metri più in la, in una bellissima villa antica, parzialmente crollata, certamente abbandonata da tempo. C’è un bivacco improvvisato al centro della struttura, chiusa con un lucchetto soltanto appoggiato alla porta. Chi ci vive ha lasciato dentro un cucciolo a fare la guardia. Neppure tanto bene, visto che al nostro arrivo più che spaventarci ci fa le feste e cerca affetto. La vecchia casa sembra poter crollare da un momento all’altro, ma è ordinata e non ci sono rifiuti in giro. C’è anche una bicicletta, in un angolo, e un vecchio schedario trasformato in armadio. Gli agenti del nucleo decoro sotto la supervisione del comandante della Municipale Calogero Ferlisi hanno scoperto questi nuovi rifugi. Non gli unici, purtroppo, in una città in cui sempre pià spesso sorgono accampamenti improvvisati che per qualcuno diventano casa.

 

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