Sono numeri da brivido quelli del carcere di Gazzi le cui condizioni di vivibilità recentemente sono state attenzionate anche a livello nazionale. 350 detenuti contro una capienza di 175 posti, 80 unità di Polizia Penitenziaria in meno rispetto al fabbisogno a cui vanno aggiunti i 20 agenti che servirebbero per la gestione del repartino detenuti messo a disposizione dall’ospedale Papardo. In queste condizioni diventa un inferno la vita dei detenuti ma anche quella degli agenti costretti a turni massacranti ed a rischi enormi dovuti anche ad una condizione psico fisica non ottimale a causa dell’eccessivo stress. Per attirare l’attenzione su queste gravi carenze hanno manifestato stamani, davanti al carcere di Gazzi, gli aderenti a tutte le organizzazioni sindacali, Cgil, Cisl e Uil, Sappe, Osapp, Sinappe, Ugl e CNPP. Con loro una rappresentanza della Camera Penale di Messina che oggi ha aderito all’astensione dalle udienze proclamata dall’Unione delle camere pensali italiane. Un gesto per richiamare soprattutto l’attenzione in cui i detenuti sono costretti a scontare le condanne Dopo il sit in davanti al carcere i partecipanti si sono spostati davanti al Palazzo di Giustizia dove è stato allestito un punto informazioni per rispondere alle domande di quanti sono interessati a conoscere le problematiche della popolazione carceraria messinese e della grave carenza di organico del corpo di Polizia Penitenziaria. Nel corso della mattinata è stato anche osservato un minuto di silenzio in ricordo delle vittime del sistema carcerario.