Lo scandalo della formazione in Sicilia continua a far parlare e l’indignazione dei cittadini si allarga a macchia d’olio. Dopo l’ inchiesta pubblicata sul settimanale Panorama su quanto accaduto negli ultimi anni in provincia di Messina e l’avviso di garanzia che ha colpito l’ex assessore alla viabilità Melino Capone, già commissario straordinario dell’Ancol, ora è la televisione nazionale ad occuparsi della nostra città. In questi giorni è a Messina una troupe di Report la trasmissione di Rai tre condotta da Milena Gabanelli. I giornalisti del noto programma in onda la domenica sera stanno raccogliendo documenti e testimonianze sul pianeta formazione a Messina, una enorme torta divisa fra noti politici di vari schieramenti nella quale hanno trovato sistemazione parenti ed amici di deputati regionali e nazionali. Eppure, se da un lato scandalizzano le notizie di stipendi da 5000 euro per familiari di politici, dall’altro molti dipendenti degli enti di formazione da mesi non vedono un euro. Ieri hanno manifestato i lavoratori degli Sportelli Multifunzionali della Formazione Professionale, 150 persone che da tempo non percepiscono alcuna retribuzione e adesso rischiano anche il posto di lavoro. E poi c’è il caso dei tanti lavoratori assunti a tempo indeterminato negli enti di formazione che si trovano in mobilità Eppure la legge regionale numero 25 del 93 prevede che, al personale iscritto all’apposito albo regionale ed assunto a tempo indeterminato, sia garantita la continuità lavorativa. Un’altra contraddizione siciliana, regione dove nel settore della formazione lavorano più di 10.000 persone, ovvero il 46% del totale dell’intero Paese.
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