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L'emergenza rifiuti
si aggrava, cumuli
in crescita

messinambiente

Non si riesce a venirne a capo, ormai la crisi sembra irreversibile. Oltre 1000 tonnellate di rifiuti per le strade della città, gli autocompattatori stracolmi, la discarica che negli ultimi 5 giorni, per motivi vari, è rimasta chiusa tre, gli stipendi dei lavoratori non pagati e il gasolio che scarseggia. Una quadro desolante quello  che  viene descritto dal commissario liquidatore di Messinambiente Armando Di Maria. Una persona che nelle difficoltà ha dimostrato di sapersi sempre muovere, ma che inizia a sentirsi impotente di fronte ad una situazione simile. Domenica scorsa, l’ultima del mese,  la consueta chiusura per manutenzione della discarica di Mazzarrà S. Andrea. Ieri il maltempo non ha permesso il conferimento, ieri, invece, è stato possibile farlo solo fino alle 10 per motivi tecnici. Un solo viaggio, quindi, per i mezzi di Messinambiente per trasferire in discarica una piccolissima parte dei rifiuti che sono accumulati per strada e negli autocompattatori. Così diventa impossibile continuare la raccolta straordinaria per i ritardi accumulati per gli altri problemi che affliggono Messinambiente. Ieri solo 200 tonnellate raccolte a fronte delle oltre mille che restano per le strade. Ed altre se ne accumulano col passare delle ore: basta ricordare che Messina produce 350 tonnellate di rifiuti al giorno. Stamani, è stata riservata una particolare attenzione solo alle zone limitrofe al Gran Camposanto cercando di dare decoro in occasione delle giornate della commemorazione dei defunti. Di più non prossimo – ha detto Di Maria – siamo al collasso e se non succede niente di nuovo la situazione può sfuggire di mano. Viceversa, se tutto dovesse sbloccarsi per il verso giusto, senza alcun intoppo dovuto al pagamento degli stipendi e al rifornimento del gasolio, il ritorno alla normalità potrebbe avvenire non prima di 7 – 10 giorni.

 

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