“Prima un piano di rientro chiaro e solo dopo l’IMU”. E’ la linea della segreteria cittadina del partito democratico, condivisa con il gruppo di palazzo zanca, chiamato oggi a votare in consiglio comunale la delibera proposta dal commissario Croce e che prevede l’aumento delle aliquote Imu al massimo consentito dalla legge. In assenza di un piano di rientro complessivo- ha esordito il segretario Giuseppe Grioli- non ci sentiamo di dare un altro duro colpo ai cittadini che subiscono una crisi economico-finanziaria che non ha precedenti. Insomma in poche parole per il momento il Pd non voterà il documento approdato oggi in aula L’aumento dallo 0,4 allo 0,6 per cento dell’aliquota sulla prima casa che si aggiunge all’aumento dallo 0,76 all’1,06 per gli immobili diversi dalla prima casa è una decisione che- ha proseguito Grioli- non può essere presa come un atto dovuto. L’esempio è eclatante: sulla base di una rendita catastale di circa 300 euro sulla I casa l’aumento si aggirerebbe intorno ai cento euro, e sui circa 150 euro sulla seconda casa. In una città in cui migliaia di persone non prendono lo stipendio da mesi- ha sottolineato il segretario cittadino – è necessario ritrovare equità e giustizia sociale nelle scelte, perchè quando si tocca la prima casa si colpisce tutti indipendentemente dal reddito. Inoltre – ha concluso- non bisogna dimenticare che a Messina l’addizionale comunale dell’ Irpef è fissata nella misura massima consentita dell’80% dell’imponibile.