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Aperta inchiesta
dall'assessorato
regionale

ospedale papardo
L'assessorato alla Salute della Regione Siciliana ha "aperto un'inchiesta interna" sul decesso di un uomo di 69 anni, all'ospedale Papardo" di Messina, per "far luce sulle cause che avrebbero provocato la morte del paziente, ricoverato nell'unità operativa di Ortopedia". L"azienda ospedaliera ha già avviato un procedimento disciplinare nei confronti del dirigente medico di turno e di due infermiere sospendendoli dal lavoro, in via cautelativa. Tutta la documentazione relativa al caso è stata trasmessa alla Procura della Repubblica di Messina. "Se, come sembra, il decesso è stato provocato dalla trasfusione di una unità di sangue incompatibile - si legge in una nota dell'assessorato - l'indagine punterà ad accertare le precise responsabilità da parte degli operatori sanitari e ad assumere i relativi provvedimenti disciplinari". L'assessorato ricorda che "a seguito di un evento analogo, verificatosi nel settembre 2009, erano state emanate precise linee guida per la prevenzione dell'errore trasfusionale ed erano state impartite alle aziende sanitarie, precise disposizioni per aumentare i margini di sicurezza dei pazienti". (ANSA)

"Se, come sembra, il decesso è stato provocato da una trasfusione di sangue incompatibile, oltre ad accertare precise responsabilità da parte degli operatori sanitari, sarà fondamentale soprattutto verificare se le linee guida in materia vengano quotidianamente rispettate dal personale. Di questo chiederemo conto all'assessorato alla Salute della Regione Sicilia, a cui inoltreremo una specifica richiesta di relazione." Così il presidente della Commissione d'inchiesta sugli errori sanitari Antonio Palagiano commenta la notizia della morte di un 69enne all'ospedale Papardo di Messina. "Ci troviamo di fronte a un episodio simile a quello avvenuto, presso lo stesso ospedale, nel 2009. Sembra incredibile - aggiunge Palagiano - che si continui a morire per trasfusioni sbagliate, per errori che potrebbero essere facilmente evitati se ovunque ci fossero corrette linee guida per la prevenzione e se queste venissero correttamente osservate da chi è tenuto a farlo". (ANSA)

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