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Palazzo Zanca dispone
lavori ma c'è troppa
carne al fuoco

Palazzo Zanca
Tutto dettagliato sulla carta. L’assessore alle manutenzioni del comune di Messina, Pippo Isgrò, ha predisposto ogni cosa per i lavori che dovranno essere portati a termine in soli due mesi. In particolare dovrà essere completata la demolizione del manufatto ex Cattafi a Maregrosso con il regolare conferimento in discarica degli inerti. Dovranno essere organizzate le demolizioni di altri  manufatti, come concordato con la Guardia Costiera ed il Demanio Marittimo Regionale. Organizzare interventi alla foce dei torrenti Rodia, Puccino, Giostra, Bordonaro, Zafferia e Larderia. Dovrà essere predisposta la gara per la manutenzione strada lungomare Rodia. Invio al Genio Civile per l'approvazione, del progetto per sistemazione spallette dx e sn idraulica del torrente San Filippo e predisposizione bando di gara. Predisposizione bando di gara, per progetto esecutivo del muro stadio San Filippo. Approvazione perizia dell’impianto elettrico di via I° Settembre. Nel cronoprogramma sono inseriti anche interventi urgenti per la pulitura dei tombini soprattutto nelle zone che si intasano. Tra le opere da portare a termine entro il prossimo mese anche i lavori dell'immobile ex Istituzione di via F. Bisazza, per Centro Immigrati e delle case per i Rom all'Annunziata villaggio Matteotti ex Case Albergo. E poi ancora messa in sicurezza e risagomatura aree fociali e scarichi acque bianche S. Margherita. Progetto esecutivo di manutenzione straordinaria dei depuratori di Mili e San Saba, in attesa del finanziamento di circa 7.500.000,00 euro. L’Assessore Isgrò ha anche richiesto ai sei consigli circoscrizionali, l'indicazione di eventuali sopravvenute situazioni emergenziali che necessitano di essere attenzionate. Insomma non si può certo dire che manchi la volontà ai pochi assessori rimasti in carica a Palazzo Zanca. A leggere però tutto ciò che dovrebbe essere completato in meno di due mesi e che non è stato fatto in anni di amministrazione sorge il dubbio che molte di queste opere rimarranno ancora incompiute. La speranza naturalmente è quella di poter dire di esserci sbagliati.

 

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