Nonostante una leggera flessione rispetto allo scorso anno, la Raffineria di Milazzo è una tra le dieci aziende più floride presenti sul territorio siciliano in termini di fatturato. In base alla classifica stilata dal Centro studi economico e finanziario Esg89 di Perugia, che ha preso in esame un campione di 2.500 società di capitali operanti
nell’isola, la Ram avrebbe chiuso l’ultimo esercizio con un giro d’affari pari a 544.416.610 euro. Numeri importanti che testimoniano, soprattutto per quanto riguarda l’azienda di contrada Mangiavacca, un andamento in controtendenza rispetto alla crisi che attanaglia un po’ tutti i settori dell’economia. Momento di difficoltà che, per il 2012, non sta risparmiando neanche il comparto della raffinazione, con diversi impianti dislocati sul territorio nazionale a rischio chiusura. Conseguenza della contrazione dei consumi di prodotti raffinati in Europa, dell’agguerrita concorrenza asiatica, delle tasse governative e delle accise, che contribuiscono al 60 per cento circa del prezzo di benzina e gasolio.
Ma per la Ram, nell’anno in
cui è stato tagliato il traguardo
dei cinquant’anni di vita nel comprensorio mamertino, non
si ravvisano trend negativi. Anche
le cifre del 2011, del resto,
offrono spunti importanti. Dal
ciclo produttivo che trasforma il
greggio in diversi prodotti, tra
cui gpl, benzine, propilene, keroseni,
gasoli ed oli combustibili,
sono venuti fuori 9,8 milioni
di tonnellate di prodotto lavorato.
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