Il 7 luglio era la data ultima entro la quale il consiglio comunale avrebbe dovuto dichiarare il dissesto. Ma l’ultimatum fissato dal dirigente del servizio ispettivo dell’assessorato alle Autonomie locali, Margherita Rizza, è scaduto senza che neppure, nella giornata di ieri, si riunisse il consiglio comunale. Tanta è ancora l’incertezza che regna e che emerge non solo dalle dichiarazioni che giungono dall’una e dall’altra parte ieri il consigliere Andaloro ha diffuso l’ennesima nota nella quale contesta quelle che a loro volte erano state le “precisazioni” dell’Amministrazione), ma anche da parte di chi dovrebbe essere un organo tecnico super partes, come i revisori dei conti, pure divisi tra chi (il presidente Cambria) ritiene il dissesto quale unica strada praticabile e gli altri due componenti (Piraino e Magistri) che invece in una loro relazione inviata alla Corte dei Conti, affermano che è ancora possibile salvare il Comune dal default, purché tutti siano convinti di farlo. Mercoledi prossimo intanto è previsto un altro momento importante: l’audizione alla Procura della Corte dei Conti del sindaco e del segretario generale del Comune sulla situazione economico-finanziaria dell’ente. Appare evidente che anche la magistratura voglia fare ulteriore chiarezza. Una audizione pubblica alla quale – è stata annunciata – anche la presenza di alcuni consiglieri comunali, che a loro volta hanno chiesto, quale parte in causa, di essere sentiti.
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