La crisi non accenna diminuire, anzi. E il dato emerso dal 41° Rapporto UIL sulla Cassa Integrazione lo conferma, offrendo un quadro desolante del panorama occupazionale nel nostro Paese e nella provincia in particolare. Se, infatti, a livello nazionale il mese di maggio 2012 si attesta come il periodo più nero per i lavoratori italiani, con un aumento esponziale delle ore di cassa integrazione autorizzate, a Messina va un triste primato, quello di essere la seconda città in Italia, dopo Siracusa ad aver visto lievitare in maniera vertiginosa il ricorso agli ammortizzatori sociali.
Mentre nel mese di aprile le ore di CIG autorizzate sono state 178.548 (48.104 di ordinaria, 68628 di straordinaria e 61816 in deroga) il dato di maggio vede un aumento di ben 433,9 punti percentuale con un totale di 953.199 ore di Cassa Integrazione autorizzate (136.984 di ordinaria, 723.028 di straordinaria e 93.187 in deroga).
Un dato sconcertante - scrive la Uil di Messina - specie se si guarda all’incidenza della cassa integrazione in deroga sul totale delle ore autorizzate , che si attesta attorno al 9,8 per cento. Un dato quest’ultimo che testimonia come il tessuto economico e produttivo della provincia, composto da piccole e piccolissime imprese non riesce a sostenere da solo l’impatto di una crisi ormai divenuta strutturale e aggravata dal drastico calo dei consumi.
I settori più colpiti l’industria che è passata da 110.908 ore di ore CIG autorizzate ad aprile alle 794.299 di maggio, l’edilia il cui dato è schizzato da zero a 72.473, e il commercio, passato dalle 67.640 ore di aprile alle 86.427 di maggio.
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