Giornate scandite dagli appuntamenti con gli spacciatori. Con la faccia incollata al tavolo già dalle prime ore della mattina. Non era più un padre, non era più un marito, non era più neanche un lavoratore. Eppure pensava di gestirla. Pensava che fosse soltanto un momento con gli amici, poi lo svago di un sabato sera e invece tutti giorni sono diventati uguali, prima di accorgersi che la sua vita si era trasformata in un inferno. E che quelle sostanze: marijuana, funghi, mdma, cocaina e crack lo avevano intrappolato. Oggi Sergio - è un nome di fantasia - grazie alla Lelat è un uomo libero. E soprattutto sa chi è. Un lungo percorso nella comunità semiresidenziale messinese l'ha portato a risorgere, grazie all'aiuto del personale della struttura e a una motivazione - che spiega - ha trovato dentro di se.