Il 2006 è stato il suo anno di svolta: partito per gli Stati Uniti per un’esperienza all’estero che sarebbe dovuta durare 6 mesi, da allora non è più tornato. Nicola Micali, 40enne ingegnere messinese, originario di Forza d’Agro, da 16 anni vive e lavora a Boston, diventando direttore - professional service e customer success: “Gestisco un team di 30/40 persone che si occupa di aiutare altre aziende ad avere una presenza online in maniera molto performante e sicura”, ha spiegato l’“americano” Nick che, da qualche mese, ha anche ottenuto la cittadinanza. “Mi sono laureato nel gennaio 2006 e ad agosto, grazie a un concorso di un ente governativo italiano, sono stato selezionato per fare un’esperienza di lingua e lavoro all’estero. Ho scelto Boston e, dopo un corso di inglese, ho iniziato a lavorare in un’azienda di informatica per 5 mesi e così ho capito che il metodo e la cultura lavorativa americana mi interessavano molto e non sono più tornato”.
Lavoro in Usa, cuore in Italia
Tornare o non tornare? Questo è il problema. 16 anni lontani da casa cominciano a farsi sentire, ma spesso il viaggio di ritorno è più difficile di quello di andata. “Ho attraversato vari stati d’animo. Nei primi 3-4 anni mi dicevo di tornare, ma con il tempo qualcosa cambia, vedi i benefici della cultura, della carriera e di un sistema che funziona – ha spiegato Nicola –. Ora sono in una via di mezzo. Vorrei cercare il mio spazio lavorativo in Italia, ma senza perdere ciò che ho guadagnato con sacrifici. Mi piacerebbe ritrovare l’ambiente e il calore italiano, circondarmi della mia gente. Mai dire mai, potrebbe arrivare l’opportunità giusta anche se difficilmente sarebbe in Sicilia”. Tra tanti dubbi, però, Nick ha un certezza e non rimpiange assolutamente la scelta fatta 16 anni: “Per me è stata una necessità, ma consiglio a tutti di buttarsi perché l’apertura mentale che ti dà il contatto con altre culture è incredibile. Fatelo. Chi ha la possibilità non deve spaventarsi, è un’esperienza fantastica”.