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Le cinque vite di Gabriele Bonavera: da Messina a Milano accompagnato dalle "teste di brioche"

Il 37enne, talento autodidatta, ha lasciato lo Stretto a 18 anni dopo il liceo, facendo su e giù per l'Italia prima di stabilirsi, per ora, in Lombardia

Il presente è Milano, come per tanti giovani messinesi che, negli anni, hanno lasciato la propria città, ma il legame con Messina resta indissolubile. Non solo nel cuore e nella mente, ma per Gabriele Bonavera anche nel suo lavoro: “Verso la mia terra ho un affetto intramontabile. Ho sempre portato con me il legame con Messina e quando posso lo mostro sempre in tutti i lavori”, ha spiegato il 37enne graphic designer che, a 18 anni, dopo la maturità scientifica al liceo “Seguenza”, ha iniziato il suo viaggio lungo 15 anni e 4 città.

Le cinque vite

La prima in Sicilia a Messina, poi, dopo il liceo, la seconda a Torino, dove Gabriele, fin qui un vero talento autodidatta, ha studiato Storia del cinema e televisione al Dams e anche comunicazione visiva, capendo che poteva essere la sua strada. Quindi terza tappa a Roma, per 6 anni, dove si specializza come graphic designer all’istituto europeo di design e inizia le sue prime esperienze lavorative in agenzie di pubblicità e studi di design. Ma Gabriele non si ferma e “affamato di nuovi stimoli, mi sono spostato e sono arrivato a Venezia”. Solo un anno in Laguna, ma continua il suo lavoro di graphic designer, prima dell’opportunità di trasferirsi a Milano per la sua quinta vita e dove ora lavora per un brand del lusso. “Questa città era sempre nei miei piani, sapevo che poteva offrirmi molto. Vivo e lavoro qui da più di sei anni e faccio quello che mi piace”. Ti senti realizzato? “Mi esprimo attraverso le immagini, traduco in immagini concetti astratti ma, per come sono io, realizzarsi è un traguardo che si sposta sempre in avanti. Sono su un’ottima strada”.

 

Messina, "musa" anche a distanza

Collaborazioni, progetti personali, specializzazioni e lavori. Tutto, però, è partito da una grande passione, coltivata e sviluppata fin da giovane a Messina. Poi, un po' per scelta e un po' per necessità, la decisione di volare oltre Stretto: “Non ha mai seguito corsi prima di arrivare a Roma, ma ho sempre tenuto presente la mia passione. Sono andato via mosso da tanta curiosità per vedere la vita fuori e confrontarmi con altre persone. Ho dovuto fare i conti con una realtà che non ha la materia prima per sviluppare questo lavoro, che si basa molto su grosse aziende che da noi sono inferiori rispetto a Milano, ma negli ultimi tempi, quando torno a Messina – ha continuato – percepisco grande energia nei ragazzi che hanno tanta voglia di fare e stanno cercando di concretizzarla sul territorio. Nutro grande stima per chi riesce a fare qualcosa che ama e dare qualcosa alla città".
A Messina, inoltre, sono legati due progetti molto personali. Il primo sono sketch sulla città, nato dall’esigenza di raccontare le emozioni che "provo quando torno a casa - ha spiegato Gabriele - e poi gli amici mi chiedono cosa ho visto o fatto. Sono illustrazioni grezze ma espressive per raccontare vari aspetti della Sicilia e di Messina”. E c'è un po' tutto, dalla vita quotidiana ai luoghi simbolo della città, poi il mare e la cucina. “Hanno riscosso un grande successo e tramite questi sketch sono anche riuscito a trovare agganci per un lavoro da visualizer. Un progetto che ha unito utile e dilettevole, perché Messina mi continua ad aiutare sempre”.


Anche in questo caso i social (@gabriele_bonavera) sono un mezzo fondamentale per diffondere il proprio talento, per esprimersi, per raccontare attraverso le immagini. E Gabriele ha mostrato Messina in modo ironico e simpatico con il progetto creativo “Teste di brioche”, strisce illustrate in stile comic che, riprendendo la caricatura del siciliano emigrato, ha colto il lato positivo e goliardico di un modo di dire tutto messinese. Un modo, anche autobiografico, di chi vive le situazioni quotidiane della città dopo essere tornato da Nord: “Il lavoro è impegnativo ma riesco a trovare i miei momenti di svago creativo e porto avanti anche questi progetti per il piacere di raccontare chi sono e da dove vengo”.

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