Il Covid non ferma la nostalgia della tradizione legata ai profumi e ai colori del Giovedì santo, che riecheggiano fra le geometrie floreali degli altari della Reposizione allestiti nelle chiese e le ceste colme di panini di cena preparati da fornai e pasticceri, memoria viva di quel Pane condiviso per l’ultima volta da Gesù con gli Apostoli. Complici le temperature primaverili, dopo la “pausa forzata” dello scorso anno i messinesi non hanno rinunciato a un cauto “giro dei sepolcri”, metafora di quel pellegrinaggio di vita che racchiude il senso di fede e la devozione del popolo cristiano. Grande entusiasmo per l’iniziativa della confraternita del SS. Crocifisso, che ieri e oggi ha deciso di aprire ai visitatori la chiesa “Oratorio della Pace e Bianchi” di via XXIV maggio dove sono custodite le Barette, per consentire loro di “rivivere” l’emozione di una tradizione che da quasi un secolo caratterizza la storia religiosa di Messina.