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Disagio psicologico, ecco come affrontarlo nella fase 2

Trasformare il problema in opportunità. È questo l’unico modo per affrontare con un approccio costruttivo dal punto di vista psicologico l’emergenza coronavirus per la quale è stato indispensabile imporre molte limitazioni alla popolazione. Naturalmente, non è sempre facile. Dopo l’emergenza sanitaria dovuta al Covid-19, infatti, ci sarà da affrontare anche quella psicologica e, secondo i dati delle ricerche ufficiali, in Italia è a rischio la salute mentale del 41% della popolazione. Anche gli psicologi operanti nel territorio messinese riscontrano la veridicità dei dati. Sono tanti, infatti, i cittadini che riferiscono problemi legati alla regolarità del sonno e all’ansia. Sia adulti che bambini.

Ospiti della diretta della Gazzetta del Sud di ieri (andrà in onda oggi su Rtp alle 15,05 e alle 17,45), con Salvatore De Maria, le dottoresse Erika Smeriglio e Noemi Vetrano, psicologhe-psicoterapeute. Le professioniste hanno spiegato che, persone di tutte le età, stanno manifestando in particolare problemi di ansia e fobie legati al radicale cambiamento di abitudini cui è stato necessario adeguarsi rapidamente. Mantenere una routine anche a casa, approfittandone per dedicare tempo alle proprie passioni e alle attività creative oltre che per scoprire nuove risorse, è fondamentale per affrontare la situazione nel modo più sereno possibile.

«Stare tutto il giorno a casa, soprattutto durante la fase del lockdown – ha affermato Erika Smeriglio – ha cambiato le abitudini di tutte le famiglie. Si sono ridotti, in particolare, gli spazi della propria privacy e questo in molti casi ha creato delle inevitabili tensioni. Il problema più grave naturalmente è quello legato alle sfere familiari in cui ci sono casi di violenza domestica». Sono cambiate rapidamente anche le modalità lavorative in molti settori. L’utilizzo dello smart working sembra destinato a consolidarsi. La modalità lavorativa da preferire ove possibile per tutta la durata dell’emergenza comporta molti vantaggi, anche per l’ambiente, ma in alcuni casi può portare a non staccare mai davvero la spina. «Per quanto possibile – ha spiegato la dottoressa Smeriglio –, seppur con elasticità, è consigliabile mantenere un orario da dedicare al lavoro e separare gli spazi lavorativi da quelli della vita quotidiana, anche a casa, cercando di mantenere una routine che sia sana per il nostro benessere psico-fisico».

I bambini, invece, si stanno cimentando nella didattica a distanza. «Certamente è venuto a mancare il contatto diretto con gli insegnanti e con gli altri bambini – ha spiegato Noemi Vetrano – e questo ha un peso a livello emotivo. Nell’età evolutiva giocare e in generale confrontarsi coi propri coetanei risulta molto importante. Comunque, le nuove tecnologie stanno permettendo agli studenti di portare avanti l’anno scolastico. Nei prossimi mesi, alternando didattica online e attività in presenza, tornando a praticare anche le attività extrascolastiche, sarà più semplice». Tante mamme hanno scritto da casa dicendosi preoccupate per i loro figli che, in molti casi, avrebbero alterato i loro ritmi di sonno-veglia, alcuni anche manifestando sintomi psicosomatici. «Quando sono già presenti sintomi evidenti di problemi psicologici, nel bambino così come nell’adulto – ha sottolineato la dottoressa Vetrano – è bene non sottovalutare e rivolgersi ai professionisti del settore. In tal proposito sono attivi consultori, anche in modalità online, e sportelli presso gli ospedali pubblici, come il Policlinico. Io lavoro nel reparto di Neuropsichiatria infantile, e ci tengo a sottolineare che in caso di problemi di salute per i quali è necessario l’intervento dello specialista, sia per i problemi psicologici che per quelli fisici, si può andare senza preoccupazioni in ospedale o presso gli studi che sono rimasti sempre aperti per le emergenze».

Tra gli adolescenti è pesato molto non poter incontrare il proprio partner. «I problemi relazionali sono stati tra quelli più trattati – ha evidenziato la dott.ssa Smeriglio –. Nella fase 2, dopo la relativa querelle sull’argomento, è stato chiarito che tra i congiunti ai quali poter fare visita ci sono anche i fidanzati. In ogni caso anche in assenza di contatto fisico si può dare ampio spazio in questo periodo al dialogo che senza dubbio è fondamentale per un rapporto solido».

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