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Messina affidata alla Madonna della Lettera: le preghiere dell'arcivescovo, del sindaco e del prefetto

Una invocazione a San Giuseppe Artigiano e l'atto di affidamento della città di Messina alla Madonna della Lettera. La celebrazione in Piazza Unità d’Italia con il sindaco Cateno De Luca, il vicesindaco Salvatore Mondello, il prefetto Maria Carmela Librizzi e l'arcivescovo, Giovanni Accolla, che ha promosso l'iniziativa.

L'arcivescovo invocherà l’intercessione della Madonna della Lettera, protettrice della città di Messina e dell’arcidiocesi, in comunione con tutta la Chiesa italiana che, nello stesso giorno, compirà l’atto di affidamento dell’Italia a Maria.

"Se non guardiamo a Gesù crocifisso non comprendiamo la sofferenza di tanti colpiti dalla pandemia", ha detto l'arcivescovo. "Lo sguardo rivolto a Cristo e ai fratelli crocifissi apra a decisioni di carità. Impariamo a pregare in casa con il rosario, la Madre della Lettera benedica la nostra città e la nostra diocesi".

"A te affidiamo i malati, gli operatori sanitari, i carcerati, i disabili. Illumina chi ha un ruolo religioso e amministrativo. Ti affidiamo le imprese e i lavoratori, benedici le nostre famiglie. Liberaci dall'epidemia che ci affligge e da ogni altro male", la preghiera letta dal sindaco di Messina.

"Lo sguardo della Madonna della Lettera si rivolga a questa città e ci dia la forza di un nuovo inizio. Ci conforta la capacità che questa comunità ha di rialzarsi", ha detto il prefetto. "Oggi non possiamo non pensare a chi il lavoro non ce l'ha o l'ha perso". "Ricordiamo anche le nostre 49 vittime: dietro questi numeri si nascondono storie e vite".

A conclusione il suono delle sirene dal porto.

"La Madonna della Lettera invocata oggi a protezione di tutti, consenta a noi uomini delle istituzioni di poter servire al massimo la nostra comunità. Ci dia anche un messaggio di speranza a chi vive questo momento di tragedia. Riusciremo a rialzarci e dipenderà da quanto cuore ci metteremo. Siamo al lavoro per arrivare alla seconda fase, noi amministratori, qualunque errore abbiamo fatto, lo abbiamo fatto in buona fede. Cerchiamo di andare oltre la forma, di andare oltre le finezze burocratiche. La gente del territorio non può aspettare queste finezze. Chi ci governa vada oltre e vada subito. Siamo tutti coscienti che si apre una nuova fase di libertà vigilata, noi uomini delle istituzioni dobbiamo saperla indirizzare", ha concluso la sua diretta De Luca.

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