Messina Social City converte il laboratorio di sartoria sociale. Operatrici e migranti dopo aver appreso mesi fa dagli anziani ospiti di Casa Serena l’antica arte del cucito, sfrutteranno ora queste competenze per la comunità realizzando mascherine per i cittadini. A Casa Serena nelle prossime settimane prenderà il via anche il laboratorio di cucina per donare derrate alimentari al Coc.
“In questo complicato momento per la diffusione del Covid 19, Messina Social City, la società che si occupa di gestire e realizzare servizi sociali per il Comune, ha pensato di convertire il suo laboratorio di sartoria sociale, utilizzando 10 operatrici per cucire mascherine, certificate per l’omologazione dall’Istituto superiore della Sanità, e donate in seguito al Coc (Centro Operativo Comunale) per le esigenze della cittadinanza. L’idea è nata dopo un corso di sartoria iniziato mesi fa, prima dell’emergenza Covid 19, nella struttura di ‘Casa Serena’ nel quale nostre operatrici hanno appreso l’antica arte del cucito dagli anziani ospiti della struttura. Competenze poi trasferite anche ad alcuni migranti che si sono perfettamente integrati nella nostro tessuto sociale”.
A dirlo è Valeria Asquini, presidente della Messina Social City.
“Si è creata dunque un’importante sinergia, che ha permesso di mettere insieme antichi saperi che provengono dai nostri anziani, con la maestria delle nostre operatrici e dei migranti da noi accolti e aiutati, e che ora si sono messi a disposizione della comunità".
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