Sono giornate particolarmente intense per i volontari di Marecamp, associazione di volontariato che svolge e promuove attività sportive, educative, eco-turistiche e di ricerca in mare. Decine di uomini e donne stanno passando queste festività al freddo, al vento, e anche sotto la pioggia, con la speranza di avvistare quelle 3 orche che hanno ormai fatto il giro del mondo. L’ultima segnalazioni nella tarda mattinata di ieri: è toccato nuovamente al pescatore sportivo messinese Simone Vartuli rivederle, questa volta da un promontorio a terra, navigare nello Stretto di Messina in direzione Scilla. Immediata la comunicazione a Marecamp e la successiva chiamata alla Guardia costiera di Messina. La Cp 852 è prontamente uscita in mare a perlustrare l’area ma, forse a causa del peggioramento delle condizioni marine o per un allontanamento degli animali, non c'era nulla in acqua. «La storia sta coinvolgendo numerosi esperti e curiosi - dice il team di Marecamp - che si chiedono dove stiano andando le orche. Noi questo non lo sappiamo, ma abbiamo biologi in osservazione che si alternano a Palmi, Scilla, Cannitello, TorreFaro, AciCastello, Catania, Brucoli, Thapsos, Portopalo di Capo Passero». In allerta anche tutti i pescatori dei laboratori galleggianti di Low Impact Fishers of Europe, oltre a quelli delle Eolie e di Palermo, così come le associazioni più vicine Jonian Dolphin Conservation (Taranto) Associazione MeRis (Agrigento) e anche le più lontane come Act4Med nel caso in cui le orche dovessero fare rotta per Gibilterra e passare vicino alla Tunisia.