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Politica, Messina in un anno. Tante beghe tra sindaco e consiglio comunale

Il 2021 che si è appena chiuso proietta la città verso un anno che sul fronte politico potrebbe portare a nuove elezioni. Lo ha deciso il sindaco Cateno De Luca che ormai da mesi annuncia la fine imminente del sua esperienza alla guida di Palazzo Zanca per candidarsi alla presidenza della Regione. Lo ha chiaramente detto anche durante l’inaugurazione degli eventi di questo natale. Accendendo gli alberi che hanno illuminato la città, il primo cittadino ha detto che questo è stato l’ultimo natale da sindaco perché il prossimo lo vivrà da governatore della Sicilia. E dunque questo 2021 è finito ancora con il tormentone delle dimissioni anticipate.

Un tema che in realtà anche quest’anno ha tenuto banco in più occasioni, animando il dibattito politico dentro e fuori Palazzo Zanca. In principio fu la guerra contro il direttore generale dell’Asp Paolo La Paglia per la gestione dell’emergenza Covid a Messina. Era gennaio, i contagi in città correvano veloci. De Luca decise di blindare la città per quasi un mese con un’ordinanza che chiudeva tutto e che suscitò non pochi scontri, tanto da finire anche al Tar.Proprio attorno a quell’ordinanza si consumò la minaccia di dimissioni di De Luca, i suoi sostenitori scesero in piazza davanti al Comune per manifestargli vicinanza e chiedergli di non abbandonare Messina. La gestione della pandemia sull’asse Palermo-Messina, l’Asp, il silenzio della Regione, le diatribe con diverse rappresentanze politiche e sindacali hanno tenuto banco per settimane. De Luca inviò la sua lettera di dimissioni al consiglio il 15 gennaio: se La Paglia non fosse stato rimosso, dopo venti giorni avrebbe lasciato la fascia da sindaco.

La guerra De Luca-Consiglio comunale

Nel frattempo si è alzato il livello dello scontro anche con il consiglio comunale. Il 2021, infatti, è stato un anno di fuoco anche per i rapporti tra l’aula e il primo cittadino. In quella sfida con La Paglia, il consiglio non si è schierato, come probabilmente De Luca avrebbe voluto, né tantomeno si è fatto tirare in ballo, come invece aveva provato a fare il consigliere Nello Pergolizzi tentando una sorta di mozione di fiducia a De Luca. La goccia che fece traboccare il vaso fu il voto saltato sul bilancio di previsione, episodio che portò all’ormai famigerata etichetta di “asini volanti”. Furono giorni di passione per Palazzo Zanca. Tensione alle stelle e un clima rovente, i social terreno di scontro tra fazioni. Il 5 febbraio dovevano diventare effettive le dimissioni di Cateno De Luca. Il colpo di scena sembrava dietro l’angolo. E invece anche quella volta non accadde nulla. Se non una lunghissima diretta social, con tanto di calici e brindisi ai nemici La Paglia, Razza, Musumeci, il consiglio comunale, la lettera di dimissioni strappata a ridosso dello scoccare della mezzanotte, la firma sul cartello “vietato l’ingresso agli asini volanti”. Da quel giorno De Luca ha interrotto i suoi rapporti con il consiglio e non è più andato in aula per otto mesi.   Ci era tornato a metà ottobre, per discutere la relazione del terzo anno di mandato. Ricevendo in cambio una reazione inaspettata da parte della maggioranza del consiglio che ha deciso di non ascoltarlo abbandonando l’aula. Dando forse la mazzata finale ad un rapporto che ormai da mesi praticamente non esisteva già più. Furenti gli scontri a suon di comunicati stampa e dichiarazioni tra De Luca e il presidente del consiglio comunale Claudio Cardile, in un’occasione attaccato dal sindaco anche sul piano fisico tanto da far scattare una denuncia per body shaming. Cardile è stato in questi mesi uno dei bersagli preferiti, ma nel calderone dei “nemici” sono finiti in tanti. Consiglieri comunali, deputati, sindacalisti.

Isole pedonali di Torre Faro e Via dei Mille

In estate, come da tradizione, il tema che ha creato maggiori scontri e polemiche è stata l’isola pedonale estiva di Torre Faro. Tra mille polemiche e contestazioni, l’amministrazione ha tirato dietro, chiudendo al traffico una porzione abbastanza ampia del villaggio. Forti le proteste di tanti abitanti, soprattutto per i disagi sopportati per un’intera estate. L’isola però c’è stata e quantomeno è stato un buon esperimento. Lo stesso è successo anche fino a poche settimane fa, con la polemica della stagione autunno-inverno: l’isola natalizia di via Dei Mille. Anche in questo caso scontro con il consiglio, decisione presa poi all’ultimo momento, isola che non è riuscita neanche ad essere inaugurata l’8 dicembre, come vuole tradizione e come è stato fatto per tutte le altre iniziative per questo natale, ribattezzato “della rinascita”.

Natale della... rinascita

Neanche la grande ruota panoramica installata a piazza Cairoli per le festività è partita nel giorno in cui sono state accese le luci sulla città. E’ stata comunque tanta la curiosità suscitata dalla grande ruota, una delle più grandi d’Europa, alta 50 metri e capace di regalare immagini mozzafiato di Messina dall’alto. Il 2021 è stato anche l’anno del sindaco cantante che ha inciso un disco e ha fatto una vera e propria tournee per tutte le province siciliane. Un tour dal sapore elettorale, visto che nel frattempo De Luca ha annunciato a più riprese l’intenzione di candidarsi a presidente della Regione. Soprattutto se tra i candidati ci sarà l’uscente Nello Musumeci.

Gli eventi

Il 5 settembre il primo concerto è stato a Messina, a chiusura del cartellone di eventi estivi promossi dal Comune. Proprio l’estate, infatti, è stata arricchita da un programma che ha finalmente riportato a Messina eventi e spettacoli con artisti e cantanti conosciutissimi dal grande pubblico. Messina Restarts ha animato villa Dante per tutta l’estate e sulla stessa scia è nato “il Natale della Rinascita” che proprio in queste festività ha messo in moto una macchina di circa 200 eventi e otto concerti più importanti con musicisti e cantanti di fama nazionale. Un Natale costato quasi 2 milioni di euro di fondi destinati alle piccole e medie imprese della città, su cui non sono mancati gli scontri soprattutto tra il consigliere Alessandro Russo e l’assessore vicesindaco Carlotta Previti. Un programma che però è naufragato di fronte ai provvedimenti del governo che hanno dato una stretta alle misure anti Covid, visto l'alto numero di contagi. Sono stati giorni di caos, attorno ai grandi concerti si era creato anche un giallo sugli effettivi contratti firmati dagli artisti. Alla fine sono riusciti ad andare in porto i concerti di Edoardo Bennato, Michele Zarrillo e Riccardo Fogli. Poi è arrivato lo stop da Roma. E così sono saltati i concerti, il capodanno in piazza, ma anche tutta la galassia di iniziative che avrebbero dovuto animare il natale di piazze, villaggi, chiese. Un Natale in cui l’amministrazione aveva deciso di fare le cose in grande, forse perché dovrebbe essere l’ultimo con De Luca sindaco. Il 5 agosto, dal palco di villa Dante, fu lui stesso a dire che era iniziata la fase per preparare il dopo De Luca. A metà settembre (15 settembre) annunciò la sua candidatura a presidente della Regione, lanciando il guanto di sfida a tutti i partiti e soprattutto al governo Musumeci. Doveva guidare la città per dieci anni e invece De Luca a quanto pare non completerà neanche il primo mandato. A febbraio Messina dovrebbe rimanere senza sindaco.

Casi "scottanti"

Tra i casi che hanno suscitato maggiore scompiglio tra i corridoi di Palazzo Zanca, ma non solo, quello che ha travolto l’assessore Laura Tringali, quando nei primi giorni di marzo (3 marzo) si scoprì che aveva festeggiato con un buffet il suo compleanno nella scuola che dirige, l’istituto Antonello, proprio mentre Messina scontava la zona gialla e misure molto rigide per il contrasto della pandemia. L’assessore-preside non smentì, raccontò i dettagli di quel compleanno provando a sminuire la portata di quello che è stato un verso e proprio caso politico finito anche sui tavoli dell’Ufficio scolastico provinciale e regionale. Innumerevoli le richieste di dimissioni dal Pd al Movimento 5Stelle per l’esponente dell’amministrazione. Alla fine però non ci furono conseguenze. Le dimissioni di Laura Tringali sono arrivate soltanto mesi dopo, esattamente la sera del 14 novembre. Come un fulmine a ciel sereno, la dirigente scolastica ha comunicato la fine della sua esperienza amministrativa per motivi strettamente personali. La giunta ha perso un pezzo, ma il sindaco ha deciso di non procedere a nuove nomine, ridistribuendo le deleghe agli altri componenti della squadra di Palazzo Zanca. A far discutere in questi ultimi mesi dell’anno altri due casi: quello dei librai a piazza del Popolo e quello sulle carenze del centro affidi comunale, sfociato in un vero e proprio scontro tra l’assessore ai Servizi sociali Alessandra Calafiore e il garante per l’Infanzia del comune, Angelo Fabio Costantino. Quanto accaduto a piazza del Popolo, con il blitz di sindaco e polizia municipale che hanno sequestrato i libri del Circolo Pickwick perché ritenuti non autorizzati a vendere, è poi degenerato in una vera caccia all’uomo con quel video sbattuto sui social dal sindaco in cui il presidente del circolo veniva chiaramente pedinato mentre gettava dei rifiuti in un cestino a villa Dante.

La vicenda (24 novembre) del centro affidi invece è esplosa all’improvviso durante un Convegno sui servizi per la tutela dell’infanzia che si è svolto all'Università. In quell'occasione il Procuratore della Repubblica per i Minori, Andrea Pagano, era stato durissimo nei confronti del Comune il cui Centro Affidi da due anni non fornisce dati alla magistratura sull'affidamento dei minori alle famiglie. Il caso Messina è finito anche sotto la lente dell’Ars. L’allarme rilanciato dal Garante dell’Infanzia Fabio Costantino ha scatenato la reazione dell’assessore Calafiore che ha provato a difendere il suo operato senza però chiarire realmente le motivazioni del cattivo funzionamento di un organo importantissimo che però non comunica i dati sugli affidamenti dei minori.

Polizia municipale

Ad infuocare invece proprio le ultime settimane dell'anno è stato anche lo scontro tra amministrazione comunale e sindacati della Polizia Municipale. Criticità nella gestione del personale, mancanza di un comandante e dunque di una vera guida, governance di impronta puramente politica e carenze sempre più croniche, alcuni dei problemi messi in luce dalle federazioni di categoria di Cgil, Cisl e Uil, insieme a Csa e Silpol. Durissimo l'attacco con chi ha risposto il sindaco De Luca e l'amministrazione. Ma i lavoratori hanno risposto compatti con un'assemblea numerosa e partecipata, pronti allo sciopero e ad altre nuove azioni di protesta.

La Corte dei Conti

Proprio a ridosso di fine anno, a far discutere è stata la nuova relazione della Corte dei Conti che ha riacceso lo scontro a distanza tra consiglio comunale e sindaco. Una relazione che ha fatto emergere tante criticità sul Piano di riequilibrio targato De Luca. L'anno finisce così con tanti dubbi sull'azione di risanamento finanziario dell'ente. E il nuovo si aprirà con i chiarimenti che l'amministrazione dovrà fornire ai magistrati contabili per scongiurare la bocciatura del piano che porterebbe al dissesto.

Il 2021 è stato anche un anno di grandi progettazioni per la città: a luglio sono stati finanziati l’I hub dello Stretto che dovrebbe far nascere un grande polo tecnologico nella zona tra la dogana, la casa del portuale, la stazione marittima e ForestaMe, un grande piano di riforestazione urbana. Progetti già avviati invece se si parla dei 15 parcheggi di interscambio che proprio in questo anno hanno ottenuto via libera e finanziamento dalla Regione e sono già in gara d’appalto. Una nota di merito per il Teatro Vittorio Emanuele che in questo 2021, dopo lo stop della pandemia, è tornato a vivere scommettendo su alcune produzioni che hanno conquistato il pubblico. Dal Bellini Black Commedy al tripudio di successo di “Molto rumore per nulla”, fino alla lirica con il Barbiere di Siviglia che ha visto anche il ritorno della grande orchestra del Vittorio. Teatro che nonostante le difficoltà e l'impennata dei contagi durante le festività è riuscito a mettere in piedi anche un cartellone natalizio di pregio che ha visto sul palco un grande maestro con Maurizio Pollini e il ritorno del balletto con Romeo e Giulietta. Una scommessa non facile che però ha riscosso il favore dei messinesi che hanno risposto presente alla chiamata del palcoscenico. Una ripresa della cultura che ha affondato le basi su talenti, attori e maestranze tutte messinesi che hanno avuto la capacità di risvegliare l’entusiasmo e l’amore per il teatro.

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