Il sindaco di Messina, Cateno De Luca, inizia la sua consueta conferenza stampa giornaliera sull'emergenza Coronavirus in città con una "tirata d'orecchie" ad alcuni locali: «Ho saputo che qualcuno rimane aperto fino a tardi, anche fino alle 3 del mattino. Questo non va bene, non vorrei dover imporre anche degli orari».
Si torna a parlare del traffico sullo Stretto: «Tra il 4 e il 5 di maggio c'è stato un vero caos. Nessuno sa chi entra in Sicilia e dove vanno queste persone, non c'è una banca dati come quella che avevamo istituito e che dava un report in tempo reale sul flusso di arrivi. Noi abbiamo fatto di tutto ma il quadro è questo, era un chiarimento doveroso».
A seguito della denuncia del sindaco con la volontà di occupare l’assessorato regionale del Lavoro e a seguito dello scandalo della richiesta da parte dei sindacati della somma di 10 euro da corrispondere ai dipendenti per ogni pratica in più analizzata per la cassa integrazione in deroga, è giunta oggi la notizia delle dimissioni del dirigente generale del medesimo assessorato.
«Il Governo Musumeci offre così un agnello sacrificale – commenta De Luca – nel tentativo di placare lo sdegno e le proteste dei lavoratori interessati ai benefici di legge. Mi spiace ma non basta. La migliore risposta da dare è quella di esitare in tempi rapidissimi le pratiche ancora ferme. La gente ha bisogno di avere il necessario per sopravvivere e non la testa di qualche dirigente. Confermo che se entro pochi giorni non si sbloccherà la situazione, la settimana prossima sarò a Palermo per occupare l'assessorato e suggerire le soluzioni per porre fine a questo scandaloso caso di mala burocrazia».
«Dei famosi 100 milioni ai comuni annunciati da Musumeci ne sono arrivati solo 30, non sappiamo cosa ne sarà degli altri 70 e quando arriveranno - spiega De Luca -. Noi però non abbiamo lasciato indietro nessuno, chi aveva diritto alla Messina Family Card ha avuto il sostegno. Speriamo che anche per quanto riguarda le bollette riusciremo a soddisfare le richieste di tutti gli aventi diritto».
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