"No agli sciacalli". Tuona così il sindaco di Messina Cateno De Luca contro i possibili "furbetti" della Messina Family Card nella consueta diretta pomeridiana. "I 3216 nuclei familiari di cui stiamo valutando i requisiti per l'accesso ai sussidi, sappiamo che sono suddivisi 1758 in Fascia A, 655 in Fascia B e 803 in Fascia C. Sulle fasce sono stati allocati, rispettivamente 807mila euro e 279mila euro. Le risorse della Fascia C le stiamo ancora stimando". De Luca precisa poi le sue aperture alle "arrustute" a casa. "Io invito a non fraintendere. Ci sono stati casi di messinesi sorpresi ad attrezzarsi per le arrostite in cortili e per le strade. Hanno detto che li avevo autorizzati io: non è vero! Io ho invitato ad organizzarsi per le arrostite casalinghe, privatamente". "Ci siamo organizzati con assessori, forze dell'ordine e droni per controllare che le misure restrittive vengano rispettate anche a Pasqua". "Io mi fido di te, ma noi abbiamo già iniziato con le verifiche incrociate". Il primo cittadino di Messina lancia un monito ai concittadini che hanno presentato domanda per la Messina Family Card mediante autocertificazione: "Il mio progetto parte dal presupposto che bisogna fare un'iniezione forte di liquidità sul territorio. E noi lo stiamo facendo anche meglio del Governo con il Cura Italia. Andiamo a cercare risorse nelle riserve delle banche, potrebbero esserci 300 miliardi di liquidità. Basta indebitarci con l'Europa. A te, imprenditore, do 10mila euro a tre giorni e me li restituisci in tre anni a tasso zero. Queste sono cose serie". Da De Luca arriva poi un ammonimento all'amministrazione regionale: "Devo essere onesto e ammettere che il Governo è stato di parola. Quello che ci aveva promesso, ci ha dato. Lo stesso discorso non posso farlo per il governo Musumeci, non abbiamo ancora ricevuto assolutamente nulla. Il tempo passa, siamo a Pasqua, e le emergenze restano".