È tornato sotto i balconi della casa di riposo "Come d'Incanto", ha tuonato contro l'assessore regionale alla Salute, Ruggero Razza e la burocrazia statale, ha urlato che lui finché Messina sarà focolaio dell'epidemia non rispetterà la suddivisione delle competenze perché la città ha bisogno di risposte forti e immediate. Il sindaco di Messina, Cateno De Luca, a suo modo, ha fatto il punto sulla situazione degli ospiti della casa di via primo settembre. Una situazione che va in qualche modo definendosi, con l'intervento di operatori medico sanitari grazie all'accordo tra il Policlinico e il consorzio Sisifo, con la distribuzione di pasti da parte del consorzio "La Cascina", e con il supporto dell'assistenza sociale da parte di operatori della Messina Social City. Tutto questo in attesa che si completi entro 48 ore la liberazione totale dello stabile da santificare radicalmente e lo spostamento di tutti gli anziani e di chi è rimasto nella struttura. Ma il sindaco ha anche fatto un cenno alla nuova emergenza venutasi a creare con la presenza di decine di famiglie nomadi alloggiate temporaneamente all'hotel Europa. Altro fronte infuocato in una città evidentemente esposta a molti più rischi di altre perché porta dell'isola.