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Brunori Sas incanta Taormina. Canzoni, battute, balletti. "Mi sto emozionando solo a guardarvi" VIDEO

La chiave è il fanciullino. È il topos pascoliano, simbolo della capacità di meravigliarsi delle piccole cose mantenendo una sensibilità persino infantile, che permette a Dario Brunori, alla soglia dei quarantacinque (e con addosso l’imperitura etichetta di “giovane cantautore”), dopo essere emerso dal magma dell’indie inanellando dischi d’oro e di platino e aver completato il suo primo tour in carriera nei palazzetti con una sfilza di sold out clamorosi, di arrivare a suonare in un posto unico al mondo come il Teatro Antico di Taormina e, anziché mostrare il suo volto maturo di poeta, di vate, di guru – come si è scherzosamente definito in uno dei consueti “siparietti” sul palco – concedersi il lusso di restare leggero e intrattenere un pubblico entusiasta di quasi cinquemila persone con tutto il suo repertorio, non solo di canzoni ma di battute, balletti, finte tirate pseudo-filosofiche, la benedizione a una coppia di “promessi sposi” e anche la storpiatura dei nomi dei suoi musicisti per dare un “tono” internazionale alla Brunori Sas.

Il risultato? Due ore di show strepitoso con gli spettatori in delirio, applausi a scena aperta, un’inusuale standing ovation al termine di una meravigliosa versione di Kurt Cobain, persino la prova delle prime file (tradizionalmente occupate da un pubblico un po’ freddino e che invece si è ritrovato a ballare e scandire il ritmo con i battimani) superata di slancio. «Mi sto emozionando solo a guardarvi», commenta facendo scorrere lo sguardo sulle tribune con la soddisfazione di chi sa di aver fatto centro ma ha l’umiltà e la presenza di spirito di non dare nulla per scontato. E non è un caso che i «Grazie di cuore» siano più frequenti del solito: è una serata che Brunori non dimenticherà facilmente

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