Disagio sociale a Messina, la Fnp Cisl: «Attenzione alle fasce deboli e agli anziani come valore aggiunto»
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Le periferie come luoghi sociali caratterizzati da minorità, marginalità, estraneità. Il Consiglio Generale della Fnp Cisl di Messina, la Federazione che assiste e tutela i pensionati, ha messo l’accento sul disagio sociale che si vive nel territorio messinese e soprattutto nelle periferie dove si annidano molto spesso le forme più acute di disagio e di mancato rispetto dei diritti dei cittadini e dei lavoratori. Alla presenza del segretario generale nazionale della Fnp Cisl Gigi Bonfanti, del segretario generale della Cisl Sicilia Alfio Giulio e del segretario generale della Cisl Messina Tonino Genovese, il segretario provinciale della Fnp Bruno Zecchetto ha ricordato come il sindacato «debba occuparsi concretamente della questione delle periferie sociali, perché ciascuna di esse può dare un contributo a ridurre i livelli di marginalità strutturale. La contrattazione sociale – ha detto Zecchetto – ha dimostrato di rappresentare una rilevante dimensione dell’azione della Cisl a livello territoriale e finalizzata al benessere delle comunità locali, tanto che, laddove la contrattazione sociale si è sviluppata, essa ha contribuito a produrre processi di rafforzamento delle reti di coesione locale e la Cisl si impegna a promuovere un’azione di “istituzionalizzazione” del ruolo della contrattazione sociale sul territorio». Quindi il segretario generale della Cisl Messina Tonino Genovese ha fissato il prossimo obiettivo dell’organizzazione: «Allargare la platea ed estendere la presenza sul territorio. Apriranno presto due nuove sedi a Mistretta e Acquedolci e stiamo consolidando la nostra presenza su Santo Stefano di Camastra». Ma lo sguardo della Cisl non è solo in provincia. «In città scommetteremo sulle periferie dove il disagio è sociale ed esistenziale. Ci sono ancora 2500 baracche che non hanno niente a che vedere con il terremoto e in cui abitano 10mila persone. Lì dobbiamo esserci, quotidianamente, con le azioni e con l’impegno». Un concetto ribadito anche dal segretario generale nazionale Gigi Bonfanti che nella sua analisi conclusiva ha evidenziato come «le uniche presenze vive sul territorio a livello sociale sono le sedi del sindacato, dove la gente si rifugia per chiedere risposte. Bisogna tornare a dare valore sociale ai pensionati, un valore che deve essere considerato dal Governo nazionale e dalle amministrazioni locali. Non pretendiamo nulla di strano, solo di recuperare quella dignità della vecchiaia che sta scemando sempre di più». Bonfanti, nella sua relazione, ha fatto il punto sulla condizione degli anziani e sulle pressioni che la Fnp Cisl sta operando nei confronti del Governo. «Anche la mia presenza oggi a Messina dimostra come il tema sia quello di considerare i “vecchi” non un peso ma un valore aggiunto. Gli anziani, qui al Sud, sono ancora più emarginati rispetto ad altre parti del Paese e riescono a malapena ad arrivare a fine mese. Il Governo, di questa situazione, tace e fa finta di niente, portando un disagio nei pensionati a cui questo mese sono stati tolti dei soldi dalla pensione che erano stati ottenuti dal precedente Governo. Siamo pronti allo sciopero, ad uno sciopero dei nonni: chiederemo loro di non fare più sportello sociale per i figli ed i nipoti ed andare ai giardini a leggere il giornale. Per fare capire al paese il valore, anche economico, della presenza degli anziani. Al Governo diciamo basta con le diatribe giallo, verdi, rosso, azzurre. A noi interessa solo che si aprano i tavoli per discutere e dare risposte ai lavoratori e ai pensionati».