"In Italia sono vari i luoghi legati all’archeoastronomia, ovvero la scienza delle pietre e delle stelle, ma senza dubbio uno che desta particolare curiosità, per il fascino e per il mistero che suscita, è l’altopiano dell’Argimusco - racconta il dottore Giuseppe Famà che ha realizzato un bellissimo video col drone - Un luogo dove le rocce assumono sembianze umane, e non solo. Sono enormi blocchi di pietra, di straordinaria bellezza, che, forse, modellate nel corso dei millenni solo dall’erosione eolica, ora possiedono forme antropomorfe e zoomorfe come quella dell’Aquila, dell’Orante cioè una figura femminile in posizione di preghiera, del Leone e del Sacerdote. Ma queste sono solo alcune; il luogo offre molto di più. Un altopiano che l’uomo, quando lo scoprì, lo scelse subito per praticare, sfruttando l’allineamento delle rocce unito alla vista su tutti e quattro gli orizzonti, l’astronomia; e per questa via giunse a scoprire il ciclo delle stagioni e ad elaborare un calendario per usi religiosi e agricoli".
Questo luogo surreale, ricco di megaliti, si trova nascosto in Sicilia tra i comuni di Montalbano Elicona, Tripi e Roccella Valdemone. È un paesaggio poco conosciuto, e per questo forse ancora più intrigante, che ad osservalo viene difficile comprendere il confine tra opere della natura e opere dell’uomo. Un luogo dove sorge spontaneo l’interrogativo se e come l’uomo possa essere riuscito a intervenire creando uno scenario così tanto suggestivo da risultare addirittura di complessa interpretazione anche per gli odierni studiosi. "Studiosi che alcune volte lo pongono in correlazione oltre che con la famosissima Stonehenge britannica, definendola proprio la “Stonehenge italiana”, anche con la “Marcahuasi” di Lima in Perù. Non resta pertanto che recarsi in questo magico luogo e farsi trascinare dal suo fascino, lontano, dove la frenesia della modernità lascia spazio alla pace e alla serenità della natura primordiale".
L'altopiano è molto panoramico in quanto si possono ammirare da vicino l'Etna, le isole Eolie, le curiose montagne Rocca Salvatesta e Montagna di Vernà, capo Tindari, capo Calavà e capo Milazzo. Esso è parte della Riserva naturale orientata Bosco di Malabotta.
2 Commenti
Francesco lanza
18/09/2021 13:38
Le meraviglie paesaggistiche, monumentali, archeonaturalistiche, ecc., della Sicilia sono poco conosciute sia nell'isola che altrove. Perche'? Troppi misteri culturali tesi ad ignorare e far ignorare tutto. Addebito tutto cio' a noi siciliani che abbiamo affidato il nostro destino, il nostro patrimonio, alle mani di persone che sono molto capaci di servire gli interessi di "gruppi di potere" ai quali non interessa il bene collettivo, ma soltanto saziare la loro avidita'. Per cui non ci sono studi approfonditi sul patrimonio, non ci sono pubblicazioni, mancano del tutto o quasi le segnalazioni o le indicazioni sui siti patrimoniali. Che dire? Dico che questa meraviglia che e' la Sicilia, questo scrigno prezioso, e' come se qualcuno avesse dato " le perle ai porci". Me la prendo con noi siciliani che non contrastiamo questo triste stato delle cose. Ecco che l' Argimusco, che e' la summa del processo culturale sviluppatosi nel neolitico, quelle genti avevano gia' raggiunto uno sviluppo delle "forze produttive" e un grado di conoscenze, non solo astronomiche, ma culturali e religiose, che pochi altri popoli, in quel periodo, avevano raggiunto. Ma cosi' transita la storia del mondo. Si preferisce ricordare e fare ricerche sulla brutalita' e sulla capacita' di compiere stragi di un popolo e non sulle sue conquiste culturali e sulla corrispondente crescita spirituale. Grazie
Giuseppe Famà
18/09/2021 16:45
Grazie per il commento! Speriamo di far conoscere a quanti più possibile, questo luogo davvero spettacolare.
Francesco LANZA
20/09/2021 21:16
scusatemi, forse incautamente ho cliccato sul logos di cancellazione, ma non era mia intenzione. Desidero continuare a ricevere e poter dare commenti sui tesori della nostra Sicilia. Soprattutto desidero conoscere quei tesori nascosti ai piu' ma che esistono. Grazie