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I due Odisseo in scena, tra mito e lockdown: lo spettacolo alle Gole dell’Alcantara

“Siamo molto felici perché nell'appena conclusa seconda settimana di repliche c’è stata un’impennata di spettatori per Odissea”.

L’annuncio è del regista Giovanni Anfuso, che ha adattato e diretto lo spettacolo tratto da Omero, alla sua seconda stagione nelle Gole dell’Alcantara, prodotto da Buongiorno Sicilia e Vision Sicily con il supporto di Isola Bella Gioielli.

Cresce insomma il successo di Odissea - sempre sold out nella scorsa stagione e inserito dalla Regione Siciliana nell’elenco dei Grandi Eventi 2020 - e gli organizzatori consigliano di affrettarsi a prenotare i biglietti, disponibili sia on line attraverso il circuito Boxoffice Sicilia, sia nel Botteghino delle Gole, aperto dalle 19 nei giorni degli spettacoli.

Odissea fino al 23 agosto prevede otto repliche a settimana: due a sera, alle 20.30 e alle 22.15, dal giovedì alla domenica.

C’è una grande curiosità attorno a questo lavoro che ha riportato il mito nella sua cornice naturale, ma con tanti riferimenti all’attualità, come hanno sottolineato anche molti spettatori nei post sulla pagina ufficiale di Facebook dello spettacolo (https://www.facebook.com/OdisseaDiOmeroOfficial/). Sulla pagina, inoltre, viene richiesta ogni tipo d’ informazione. E altri quesiti vengono posti poi al numero di Buongiorno Sicilia, il 347 638 0512, attivo tutti i giorni dalle nove alle ventuno per ricevere sia telefonate sia messaggi Whatsapp.

Al centro di questo spettacolo corale, spicca ovviamente il personaggio di Ulisse, che Anfuso ha voluto sdoppiare: in scena ci sono infatti, per questo ruolo sia Davide Sbrogiò , sia Angelo D’Agosta.

“L’Odissea – ha sottolineato il regista - è il poema di Ulisse, ma è soprattutto una metafora della vita, così come il Mediterraneo è metafora di ogni mondo. Mostriamo due momenti diversi di Odisseo. L’Ulisse più giovane e quello più anziano. Un Odisseo vigoroso, con la voglia di acchiappare la vita, di mettersela in tasca, assetato di conoscenza, e un Odisseo maturo, che finalmente torna a Itaca e insieme a Penelope vuol ricostruire il nucleo familiare e un’esistenza fondata sulla saggezza, sulla stabilità”.

“Il pubblico – ha aggiunto Anfuso - risponde con calore, con affetto, a questa narrazione, quasi in una scambievole identificazione con la figura di questo doppio Ulisse. Si tende a mettere insieme l’esperienza acquisita dell’Odisseo giovane e rifondare tutto attorno a un ritrovato equilibrio, come desidera l’Ulisse maturo. Come a dire che il genio è saggezza e gioventù”.

“Fatti non foste a viver come bruti, ma per seguir virtute e canoscenza” ha declamato Angelo D’Agosta, spiegando che, “ovviamente non si tratta di un frammento dell’Odissea ma uno dei versi più famosi dell’Inferno, in cui però Dante parla di questo Ulisse che vuol sempre sapere, conoscere nuove cose sfidando le forze della Natura pur di raggiungere la conoscenza”.

“Questo – ha sottolineato D’Agosta - è il tratto caratteristico dell’Odisseo giovane, che io interpreto. Un individuo curioso e forse persino un po’ mascalzone. E forse è anche questo a risultare gradito al pubblico. Anche se non so se gli spettatori prediligano l’Ulisse giovane, l’avventuriero, o quello più saggio, più maturo. Di certo, in realtà, sono la stessa persona”.

“Credo che dopo il lockdown, con le sofferenze che ha comportato – ha detto Davide Sbrogiò, che interpreta l’Odisseo maturo -, il pubblico apprezzi particolarmente i due aspetti del protagonista rappresentati in quest’allestimento. Perché con l’Ulisse giovane coesiste quello più anziano. Il mio personaggio ha compiuto il suo percorso, anche di dolore. Ha vagato, ha perso dei compagni. E adesso è finalmente desideroso di pace. Di silenzio, di quiete, di sicurezza, di famiglia”.

“Il suo – ha aggiunto Sbrogiò - è il coronamento di un viaggio fatto di sofferenza che ha come meta un grande desiderio di stabilità. E in un certo senso è quello che noi tutti in questi ultimi mesi abbiamo vissuto con la pandemia. E ora anche noi, come Ulisse, vorremmo pace”.

I due Ulisse, in tutte le repliche dell’Odissea, hanno raccolto scroscianti applausi, così come Liliana Randi (Atena ed Euriclea), Salvo Piro (Omero), Giovanna Mangiù (Penelope/Circe), Luigi Nicotra (Telemaco), Corrado Drago (Alcinoo/Eumeo), Pietro Casano (Zeus/Antinoo) e Alberto Abbadessa (Euriloco). Applausi anche per Proci, ciurma, sirene e ancelle: Alessandro Caruso, Gabriele D’Astoli, Giuliana Giammona, David Marchese, Luca Micci, Davide Pandolfo, Francesco Reale, Alessandra Ricotta, Francesco Rizzo e Ilenia Scaringi. E apprezzamento per elementi scenici e costumi di Riccardo Cappello, per le musiche, di Nello Toscano, per le coreografie di Fia Distefano e le luci di Alberto Russo.

“Come – ha concluso Anfuso - l’Ulisse maturo: oggi che finalmente ci siamo lasciati alle spalle i mesi più tristi della pandemia, il pubblico, ciascuno di noi, ha voglia di una ritrovata normalità. Ecco perché tante prenotazioni per vedere quest’Odissea: c’è una gran voglia di vivere il teatro, la natura, la nostra Sicilia”.

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