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Messina, mobilitazione per i baraccati: il testimonial è Nino Frassica

«Siamo nel 2020 e a Messina ci sono almeno ottomila persone, 2500 famiglie, forse di più, che vivono nelle baracche. Baracche!!! Siamo nel 2020! Ci sono cinquanta malati terminali, molti bambini, disabili e anziani, basterebbe anche solo un contagio e si rischierebbe la strage. Bisogna intervenire urgentemente. Affrettatevi, collaborate, partecipate. Siamo tantissimi, insieme possiamo risolvere il problema». È Nino Frassica a parlare, in un messaggio video che apre la campagna solidale lanciata da A.Ris.Me con l’hashtag #ioresto...inbaracca. Il popolare e amatissimo attore messinese ha deciso di prestare il suo volto e la sua voce stavolta non per trasmettere allegria ma per richiamare l’attenzione sulla “madre di tutte le questioni” a Messina, cioè sul fatto che ci sia ancora una rilevante parte della popolazione in riva allo Stretto che è stata costretto a subire in questi due mesi le conseguenze della pandemia non all’interno di confortevoli abitazioni, ma dentro veri e propri tuguri, in stanze sovraffollate, in un contesto sociale difficile e in una più ampia cornice di degrado urbano. Frassica dice di aver accolto di buon grado l’invito fattogli dal Comune, dall’Agenzia del Risanamento e dall’imprenditore Alessandro Faranda.

Il presidente di A.Ris.Me Marcello Scurria ringrazia Nino Frassica ma anche tutti coloro che, in forma palese o anonima, stanno dando una mano. «L’hashtag ovviamente è una provocazione – spiega Scurria –. Abbiamo deciso di avviare questa campagna perché siamo consapevoli che il vero obiettivo resta sempre lo stesso: togliere questi cittadini dalle baracche. E noi siamo pronti a farlo. Ci sono le risorse, abbiamo oltre cento alloggi individuati già sul mercato immobiliare e per i quali si stanno definendo le procedure di acquisto. Il 2020 sarà un anno di svolta, nonostante le grandi difficoltà, soprattutto burocratiche, che rallentano ogni iter. Intanto – prosegue il presidente dell’Agenzia –, avevamo e abbiamo il dovere di approntare tutte le misure possibili per scongiurare qualunque ipotesi di diffusione dei contagi all’interno delle baraccopoli. Abbiamo predisposto il piano di una possibile evacuazione, anche nel caso in cui ci fosse un solo positivo. E poi stiamo distribuendo i kit con i dispositivi personali di protezione. E abbiamo programmato gli interventi di sanificazione».

«L’Amministrazione – ribadisce, da parte sua, De Luca – sta facendo il possibile per tutte le famiglie in difficoltà economiche a Messina, comprese quelle che vivono in baracca. Con la Family Card abbiamo dato la risposta concreta a nuovi poveri causati dal coronavirus; un progetto complessivo che ci ha visto individuare 39 milioni e 300 mila euro per azioni mirate. Di questi 20 milioni destinati alle famiglie e la differenza per un piano per le imprese che stiamo definendo con le organizzazioni di categoria. Su 20 milioni di euro, ne abbiamo destinati 8 al sostegno alimentare con 12 mila richieste di altrettanti nuclei familiari. Ci sono poi 6 milioni destinati per le bollette di acqua e gas per i periodi da marzo a giugno, e altri 6 milioni per dare un contributo di 280 euro mensile per pagare l'affitto dell'abitazione principale».

«Ancora vivono in baracca 2500 famiglie, bambinie 50 malati terminali!».

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