Immaginate una casa esattamente accanto al torrente Briga, di fronte al mar Ionio, con fianco altri terreni e abitazioni e dietro la chiesa di San Paolo. Ma rimasta senza una via d'accesso.
Inizialmente in casa si poteva entrare dalla strada che costeggiava il mare, ma poi a causa dell'erosione costiera e delle mareggiate la via d'ingresso è stata spazzata via, anche l'entrata laterale è stata interdetta a causa della pericolosità del torrente, l'unica alternativa era rimasta una piccola servitù di passaggio che, dopo la realizzazione del campetto della chiesa, è stata interrotta da un muretto e una rete proprio davanti all'abitazione. La vicenda è stata portata a galla, qualche settimana fa, durante una commissione dedicata al tema dell'erosione costiera, dal consigliere comunale Cosimo Oteri che ora chiede al sindaco di intervenire sul caso della famiglia Barbaro.
Anche perché al Comune, risulta che proprio da quella viuzza della chiesa il signor Piero e la sua famiglia entrano a casa. Mentre purtroppo non è così, e ormai da parecchi anni.
L'immobile, a differenza di tanti costruiti sulla costa, sembra avere tutte le carte in regola. I lotti di terreno sono stati acquistati dal papà del signor Barbaro dalla Regione, successivamente sdemanializzati e la costruzione condonata. Al di là dell'opportunità di realizzare una casa proprio in quel punto, l'abitazione della famiglia Barbaro – ripete il signor Piero – non è abusiva. In quella casa, soprattutto d'estate, vorrebbe portarci il fratello che è disabile, e la mamma, ormai molto anziana.
L'unica speranza di questa famiglia per poter rivivere quella casa è rimasta la chiesa e così siamo andati a chiedere al parroco di Briga Marina, monsignor Nicola Freni, se era disponibile a concedergli di passare da quell'area esterna di pertinenza della parrocchia. Don Freni ci ha risposto che lui gestisce soltanto i terreni e che il permesso va chiesto alla curia. Il parroco ci ha detto anche che, secondo lui, la casa ereditata dal signor Barbaro è abusiva.
Quando gli abbiamo fatto presente che dalla documentazione del signor Barbaro tutto sembra in regola e che le le colpe dei padri non ricadono sui figli, ci ha risposto “Purtroppo la Bibbia dice così”. E così, la famiglia Barbaro, proprietaria di un lotto ormai intercluso, non può far altro che rivolgersi alla Curia, sperando di riuscire ad evitare una lunga causa civile e di poter tornare ad entrare nella propria casa prima che il mare se la porti via definitivamente.
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