Messina

Domenica 24 Novembre 2024

Messina, a Giostra la centrale di spaccio in una baracca. 17 degli arrestati percettori di RDC

Sgominata dalla Guardia di finanza un’organizzazione di trafficanti di droga, attiva tra la Calabria e la Sicilia. Eseguite 61 misure cautelari personali, 48 in carcere, 6 arresti domiciliari e 7 obblighi di presentazione alla polizia giudiziaria, e sottoposti a sequestro beni mobili e immobili per mezzo milione di euro. Il provvedimento è stato emesso dal gip di Messina, su richiesta della Direzione distrettuale antimafia.

Base operativa a Giostra

La base operativa dell’associazione  era collocata all’interno di un vicolo cieco del quartiere Giostra, così da poter costantemente monitorare qualsiasi tipo di accesso. Al medesimo fine, con l’obiettivo di tutelare l’illecito traffico, il gruppo investigato è risultato utilizzare, quale luogo di occultamento di armi e stupefacenti, una baracca abbandonata. In altri termini, un sodalizio criminale dinamico e strutturato, in grado persino di contrattare con organizzazioni calabresi l’acquisto di armi da guerra, come fucili mitragliatori del tipo Uzi, dotati di silenziatore

17 dei 61 indagati percepivano RdC

Sotto il profilo economico-finanziario, infine, si è documentata la disponibilità di beni mobili ed immobili in misura sproporzionata al reddito lecitamente dichiarato ed al tenore di vita sostenuto, da qui il disposto ed eseguito sequestro di unità immobiliari, autoveicoli e motoveicoli, per un valore complessivo stimato di circa 500.000,00 euro. Parimenti, è emerso come 17 soggetti, delle 61 persone raggiunge da misura cautelare, risultassero percettori/beneficiari di reddito di cittadinanza.

Rapporti con la Calabria

Un primo e più stabile canale di approvvigionamento, indispensabile per garantire il costante flusso di cocaina, marijuana e hashish, è riferibile - secondo quanto emerso dall’operazione della Guardia di finanza di Messina che ha eseguito 61 misure contro il traffico tra Sicilia e Calabria - a soggetti con base operativa a Reggio Calabria e nelle roccaforti ndranghetiste di San Luca e Melito Porto Salvo.

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