Quel maledetto pomeriggio dell'1 ottobre 2009 è entrato nella storia di Messina come una delle pagine più tragiche della sua storia recente, seconda solo al terremoto del 1908 e ai bombardamenti della seconda guerra mondiale.
Il nubifragio assassino, una bomba d'acqua durata 4 ore, provocò un fiume di fango e di morte che travolse tutto. Si parlò di abusivismo, ma nessuna delle case di Giampilieri era abusiva. Si contarono, invece 37 morti, 37 vite spezzate tra Giampilieri, Scaletta, Altolia, Molino e Briga.
Si scavò senza sosta, nei giorni successivi, lo fecero i vigili del fuoco, lo fece la protezione civile. Non si poteva far altro che piangere, nascondendo gli occhi in quei tragici momenti in cui si strappavano alle macerie corpi senza vita, anime trascinate in un incubo di fango.
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