A cinquanta giorni dal suo insediamento al vertice della polizia municipale di Messina incontriamo il comandante Stefano Blasco, 54 anni, palermitano residente a Cefalù. Un periodo di tempo non lungo, ma sufficiente per trattare alcuni temi legati all'attività del corpo, alcuni di stretta attualità tipo il susseguirsi degli incidenti stradali, l'ambulantato lungo le due riviere, i grandi eventi e le processioni nelle piazze e le strade della città. Blasco arriva da Enna ma in provincia di Messina aveva in passato avuto un esperienza di sei anni sull'isola di Lipari. Si è insediato il 20 maggio scorso durante la gestione commissariale. Poco avvezzo a stare dietro una scrivania nel suo ufficio a palazzo satellite, ma molto propenso ad uscire per strada per toccare con mano i reali problemi da dover poi affrontare e tentare di risolvere. La città ha iniziato a viverla a 360 gradi, praticamente ritenendosi in servizio anche quando non lo sarebbe. Usa la sua moto privata per gli spostamenti ed è sempre attento a quanto accade attorno a lui. Se il caso prende appunti e poi assegna i relativi compiti ai vari responsabili dei reparti. Il suo primo grande impegno è stata la gestione della viabilità in occasione del concerto di Vasco Rossi, ma non è stata da meno la processione della statua di S. Antonio. In entrambe i casi è andato tutto bene. Ora arrivano gli eventi musicali in piazza Duomo e l'attesissima processione della Vara. "Ritengo - ha detto Stefano Blasco - che un buon dirigente, soprattutto della polizia municipale, debba svolgere il suo lavoro sul territorio che deve imparare a conoscere alla perfezione. Non si può sempre dirigere da dietro una scrivania delegando qualsiasi cosa".