Vulcano, parlano gli abitanti: "Pizzica la gola, notti kafkiane sperando che il cratere si riaddormenti"
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Prima notte fuori casa per 142 famiglie, (285 persone) di Vulcano, residenti abitualmente nell’area del porto, dichiarata “zona rossa”, con ordinanza sindacale, dalle 23 alle 6 del giorno successivo, a causa del potenziale rischio costituto dall’emissione dei gas vulcanici, in particolare anidride carbonica. Attivo un centro di assistenza alla popolazione proprio nell'area di attracco dei mezzi veloci. Presenti i volontari della Croce Rossa del comitato Milazzo-Isole Eolie. In tutto 25 persone dotate di due ambulanze. Due persone allettate sono state trasportate nelle ultime ore nei nuovi alloggi. Per loro impossibile il trasferimento quotidiano nelle ore in cui è vietata la permanenza nelle case ricadenti nella zona rossa. Non c'è molta voglia di parlare tra i residenti di Vulcano, l'incertezza sul futuro non fa stare tranquilli soprattutto quanti in quest'isola hanno strettamente legato il proprio futuro. Più loquaci alcune persone che hanno scelto di vivere su quest'isola anche nei mesi invernali. Ai piani più alti è consentito rimanere anche nelle ore notturne, e da due persone che godono di questo privilegio ci siamo fatti raccontare com'è qui la vita in queste giornate di grande apprensione. Cinquanta (29 famiglie) si sono trasferite fuori dall’isola; in 192 (93 nuclei familiari) hanno trovato un’autonoma sistemazione tra parenti e amici, nelle seconde abitazioni oppure in strutture ricettive, ubicate al Piano, Vulcanello e Gelso; 40 (20 famiglie) sono state sistemate dal Comune in strutture ricettive, principalmente nel villaggio Vulcano blu. Non si muoveranno, invece, da Vulcano porto quaranta persone (11 famiglie) che possono usufruire di una abitazione al primo piano e che, dopo previa verifica degli addetti ai controlli, sono state autorizzate a non spostarsi, con l’obbligo di restare nel piano rialzato.