Milazzo, spaccio “porta a porta”: 9 arresti. Preparavano attentato a Caserma della Finanza. TUTTI I NOMI
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Duro colpo assestato alla rete di spaccio di droga nel Mamertino. È scattata alle prime luci dell’alba l’operazione antidroga denominata “Drug express”, portata a termine dalla Guardia di finanza e dalla Polizia di Stato nei confronti di un’associazione a delinquere dedita al traffico e allo spaccio di sostanze stupefacenti, con base in Milazzo ed operante nella fascia tirrenica della provincia di Messina, con ramificazioni su Roma.
Dai viaggi agli approvigionamenti
Le indagini sono stati eseguite dai poliziotti del Commissariato di Milazzo e dai finanzieri della Compagnia di Milazzo, sono state coordinate dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Messina. Quattro gli arresti (in carcere), altri cinque partecipanti del gruppo dedito allo spaccio sono ai domiciliari, mentre per due è scattato l’obbligo di dimora nel comune di residenza. Le complesse attività d’indagine, sviluppate attraverso attività tipiche di polizia giudiziaria e plurime investigazioni tecniche, hanno consentito di documentare tutte le fasi dell’illecito traffico: dai viaggi per gli approvvigionamenti, al pagamento dei fornitori sino alla consegna della droga venduta. Nel dettaglio, in soli 6 mesi effettivi di indagine, è stato accertato come l’associazione, grazie ad un nutrito “portafoglio clienti”, oramai fidelizzato - tanto da avanzare richieste quasi quotidiane di droga, soprattutto cocaina e crack - potesse vantare una presenza capillare ed avesse escogitato diversivi per non incorrere in sequestri di narcotico, in particolare attraverso il sistema delle consegne “porta a porta”, da qui il nome dell’operazione. In particolare, i componenti della banda passavano presso le abitazioni dei singoli "clienti", alcuni dei quali già sottoposti alla ai domiciliari per altri reati, al fine di raccogliere le richieste e di conseguenza le somme necessarie per l’acquisto delle sostanze, per poi provvedere alla consegna a domicilio. Le indagini hanno documentato anche l’utilizzo di un linguaggio criptico convenzionale nelle conversazioni, quale il termine “pizza” per indicare le dosi di crack, nonché la frammentazione degli approvvigionamenti di droga in quantitativi minimi, così da minimizzare i rischi ed i costi in ipotesi di eventuali sequestri, ovvero l’utilizzo, quali corrieri, di soggetti giovanissimi ed incensurati.
Le misure cautelari
A capo dell’associazione è stato individuato il tunisino tunisino Kais Meslmani di 37 anni, residente a Torregrotta, destinatario di misura cautelare in carcere, coadiuvato nelle illecite attività di trasporto e smercio dello stupefacente da un articolato gruppo di pusher italiani, tutti dimoranti nella fascia tirrenica della provincia di Messina: Santino Nastasi cl. 86 (carcere), Giuseppe Maiorana cl. 93 (carcere), Leonardo La Cava cl. 99 (carcere), Gianluca La Cava cl. 01 (domiciliari), Salvatore Nastasi cl. 91 (domiciliari), Roberto Geraci cl. 74 e Simone Scalisi cl. 96 (entrambi destinatari di obbligo di dimora). Sul fronte delle rotte del traffico di droga oggetto d’indagine, sono stati documentati plurimi acquisti sulla fiorente piazza messinese, da rodati gruppi criminali operanti nel capoluogo di provincia, rappresentati dai fornitori Alessandro Molonia cl. 88 e Stefano Anastasi cl. 90, oggi destinatari di custodia cautelare ai domiciliari. Allo stesso tempo emergeva come risultasse attivo anche un canale di approvvigionamento romano, facente capo al braccianese Andrea Tonino D'Ascenzi, cl. 84 il quale trasferiva la droga ai messinesi attraverso il sistema delle spedizioni. In tale contesto, presso il deposito di Messina di un noto spedizioniere, veniva intercettato un pacco, dichiarato contenere un “termos” ma in realtà contenente 15 pasticche di anfetamine e gr. 38 di etilmorfina (anche lui ai domiciliari).
L'attentato ai finanzieri
Da ultimo, a conferma della caratura criminale dell’associazione indagata ed oggi repressa, basti dire come le indagini risulti l’ambizioso progetto criminoso di preparare un attentato contro la Caserma della Guardia di Finanza di Milazzo e far saltare gli automezzi di servizio con la benzina, giungendo persino a ripromettersi di vendicarsi nei confronti di un finanziere che li aveva controllati su strada. L’operazione ha visto il dispiegamento di una forza pari ad oltre 60 tra poliziotti del Commissariato di Milazzo e finanzieri della Compagnia mamertina, supportati dall’ausilio delle unità cinofile della Polizia di Stato e della Guardia di Finanza di Messina.