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Spaccio a Messina, il procuratore De Lucia: "Scardinato il fortino di Giostra"

"Il traffico tradizionalmente più lucroso è quello degli stupefacenti e il quartiere di Giostra che è uno di quelli a più elevata presenza di organizzazioni criminali, ma siamo riusciti a disarticolare un sistema, una struttura, non abbiamo colpito soltanto singoli autori" queste le parole del procuratore di Messina Maurizio De Lucia che in conferenza stampa ha illustrato i dettagli dell'operazione "Market Place" che ha svelato una guerra tra famiglie per il controllo dello spaccio nel rione messinese. "Su Giostra - ha detto ancora De Lucia - bisogna agire con un'attività di bonifica che non è soltanto quella che possono fare le forze di polizia e la magistratura".

"Si tratta di due organizzazioni distinte che si sono affrontate anche con le armi e che poi hanno cominciato a collaborare perchè quando in un blocco di case gli assuntori e i pusher non trovavano  la droga desiderata, cocaina, eroina e marijuana, si poteva andare nell'altra palazzina per procurarsela" ha aggiunto Antonio Sfameni, capo della Mobile di Messina.

Emerge in modo chiaro un’organizzazione "colombiana" quasi perfetta, articolata in molti "punti vendita" sparsi in varie palazzine di un quartiere discusso da sempre, gestiti da vari associati e utilizzati sia per lo smercio al dettaglio ai tossicodipendenti, sia come base per la distribuzione degli stupefacenti a molti pusher, anche clienti, che provvedevano a loro volta allo spaccio al minuto per autofinanziarsi, contribuendo a incrementare così il business del sodalizio. In ogni casa c'era un "responsabile" dell’assetto familiare gestiva la rivendita con un servizio h24. Lo schema era fisso: ricezione dell’ordine davanti alla porta, l’attesa dell’acquirente sul pianerottolo e la consegna della droga sempre all’esterno dell’abitazione.Il centro del traffico di droga a Messina era «un vero e proprio fortino», introno al quale gravitavano i rapporti tra i clan degli Arrigo e dei Bonanno tra «alleanze e scontri violenti». Lo ha detto il Direttore Centrale dell’Anticrimine Francesco Messina, riferendosi all’operazione Market Place che ha portato all’arresto di 52 persone nella città dello Stretto.

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