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Occupazione in picchiata a Messina, la Cisl: "Fotografia devastante della città"

Il segretario provinciale della Cisl Nino Alibrandi commenta il report diffuso dalla Camera di commercio di Messina sull'occupazione cittadina. E’ certamente il calo occupazionale il primo effetto generato dalla pandemia da Covid 19 a Messina, con una diminuzione nel 2020 di 3.645 posti di lavoro rispetto all’anno precedente. Lo rende noto la Camera di Commercio. Pur se la consistenza dell’imprenditoria messinese tra aperture e chiusure di imprese fa registrare un saldo positivo di 605 unità (nello stesso periodo del 2019, il saldo era +616), su uno stock complessivo di imprese pari a 62.808, si deve tenere conto anche della contrazione del numero di addetti rispetto all’anno precedente. «Il saldo tra le imprese iscritte e quelle cessate è sostanzialmente uguale - afferma il presidente della Camera di commercio, Ivo Blandina - nessuna flessione registrata è significativa. Ma questa non è, certamente, la fotografia di quel che sta accadendo perché le cessazioni hanno tempi molto più lunghi rispetto alle iscrizioni. Il dato che, invece, fa riflettere è che, sicuramente, il primo effetto concreto della pandemia è il calo verticale che si rileva sul piano occupazionale per quel che concerne i lavoratori a tempo determinato e quelli stagionali. E questo in un sistema in cui ancora i posti di lavoro sono garantiti, vista l’impossibilità di effettuare licenziamenti. Quando queste misure saranno rimosse, purtroppo, vedremo crescere esponenzialmente il numero di lavoratori che perderanno il proprio posto di lavoro».

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