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Stefano Priola, il neurochirurgo che salva vite in Canada: "Porto Messina nel cuore"

Non ha ancora concretizzato il sogno di tornare nella sua terra, ma Stefano Priola, giovane neurochirurgo siciliano, classe 1984, originario di San Marco d'Alunzio, formatosi all'Università di Messina, si è fatto strada in Canada. E non solo continua a fare il suo lavoro “in corsia”, ma ha anche la possibilità di insegnare agli studenti della Northern Ontario school of medicine (Nosm).
Oggi è l'unico neurochirurgo in tutto il Nord Ontario in grado di trattare i pazienti affetti da stroke, e si divide tra il lavoro ordinario, l'insegnamento, e la ricerca. Un tris vincente in un posto accogliente: l'incantevole Sudbury. Il talento emigrato si è innamorato del sistema nervoso centrale frequentando le lezioni di anatomia del prof. Anastasi.
E ha capito di voler fare il neurochirurgo quando il rettore di allora, Francesco Tomasello, invitò il luminare Fred Gentili, uno dei neurochirurghi più stimati al mondo, di chiare origini italiane, che gli aprì la strada per volare in Canada, ove tornò dopo la specializzazione.
Al Sunnybrook Hospital si è fatto le ossa occupandosi di tumori cerebrali. Preparandosi così al salto di qualità e guadagnandosi senza paracadute l'assunzione in Nord America. Non si definisce però un cervello in fuga: «Non mi reputo un “cervello in fuga”, anche perché la mia non è stata una vera e propria fuga – ha detto il dottor Priola – ma una partenza dettata dalla voglia di migliorarmi, studiare, e imparare.
Oggi in Canada sono felice, ma un giorno mi piacerebbe tornare nel mio Paese. Porto l’Italia nel cuore. La Sicilia mi ha dato tanto, mi sono formato all’Università di Messina, che reputo una vera eccellenza. La mia forza? La mia famiglia».

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