La autorizzazione regionale nulla ha a che vedere con le procedure espropriative. I motivi del ricorso sono del tutto infondati. Così il Tar di Catania ha respinto l'ennesimo tentativo della società Rifotras di bloccare le procedure di esproprio dell'area di Maregrosso dove sorge il fabbricato occupato dalla ditta di autodemolizioni.
Area che si trova esattamente al centro del percorso della nuova via don Blasco in avanzata fase di completamento. Il Comune di Messina, quindi, va avanti con i lavori che prevedono la demolizione del capannone. Alla società erano state proposte varie soluzioni alternative, tutte respinte.
E sulla vicenda sono entrati in gioco anche gli aspetti occupazionali, con il sindacato della Uil che ha organizzato sit-in davanti al comune, contestando le decisioni dell'amministrazione. Le grandi opere pubbliche, però, prevedono gli espropri di pubblica utilità e nessuno può gridare allo scandalo se oggi, per completare questa che non è solo una strada, ma un'occasione per riqualificare ampie porzioni del territorio cittadino, compreso tra Gazzi e il porto storico, le ragioni collettive prevalgono sull'interesse del singolo.
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