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Droga e corse clandestine di cavalli, 24 arresti fra Messina e Catania: colpo ai clan Galli e Santapaola

Un “patto di ferro” tra il clan Galli di Messina e i Santapaola di Catania per gestire le corse clandestine dei cavalli al rione Giostra e nelle zone di confine tra le due città, facendo affari d’oro con le scommesse anche d’insospettabili professionisti. Poi il business del traffico di droga nelle roccaforti tradizionali dei gruppi criminali della zona sud, tra Santa Lucia sopra Contesse, villaggio Aldisio e Fondo Fucile.

L'operazione dei carabinieri del comando provinciale di Messina ha coinvolto nella notte 33 persone (18 sono finite in carcere, 6 ai domiciliari, 9 sottoposte all’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria), a conclusione dell’indagine denominata “Cesare”, gestita dalla Procura Distrettuale Antimafia. Capi, gregari, affiliati e fiancheggiatori ritenuti responsabili, a vario titolo, dei reati di associazione di tipo mafioso, corse clandestine di cavalli, scommesse clandestine su competizioni sportive non autorizzate, maltrattamento di animali, trasferimento fraudolento di valori, estorsione, associazione finalizzata al traffico illecito di sostanze stupefacenti, spaccio di droga.

L’operazione ha consentito di smantellare un gruppo criminale facente capo alla famiglia mafiosa dei Galli, storicamente radicato al rione Giostra, e di individuare una vasta rete di distribuzione di sostanze stupefacenti in vari quartieri della città. L’indagine ha documentato il controllo totale che il gruppo mafioso esercitava sul proficuo business delle scommesse illecite sulle corse clandestine di cavalli, effettuate di notte o all’alba, su strade situate anche fuori dall’abitato, che venivano addirittura completamente chiuse al traffico dai soliti “guardiani motorizzati”, i giovani a bordo di scooter e moto, reclutati dal clan per consentire il passaggio indisturbato dei calessi in gara.

Il gruppo mafioso messinese - ha svelato l’indagine “Cesare” -, si rapportava inoltre con il clan dei Santapaola di Catania per regolare i rapporti e le controversie riguardanti le gare clandestine tra le diverse “scuderie” messinesi e catanesi, competizioni che venivano organizzate nelle zone di confine tra le due province. Tra gli indagati c’è anche un veterinario compiacente, che si prestava a somministrare farmaci dopanti agli animali per incrementarne le prestazioni. Sono ancora in corso sequestri di beni riconducibili al gruppo criminale.

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