Nel 28esimo anniversario della strage di Capaci in un’aula del rettorato di Messina quasi vuota a causa della pandemia il procuratore di Roma Michele Prestipino con i procuratori di Messina Maurizio De Lucia e di Barcellona PG Emanuele Crescenti insieme al giornalista Enrico Bellavia dialogando con il giornalista Nuccio Anselmo, hanno ricordato quel periodo e spiegato l’insegnamento lasciato dal giudice Giovanni Falcone, ucciso dalla mafia. L’evento dal tema: “23 maggio 2020. Che le cose siano così non vuole dire che debbano andare così“, oltre al giudice Falcone ha ricordato le altre vittime del vile attentato di stampo mafioso: la moglie Francesca Morvillo (anch’essa magistrato) e gli agenti della scorta Vito Schifani, Rocco Dicillo e Antonio Montinaro. Il rettore Salvatore Cuzzocrea ha sottolineato l’importanza della cultura nella lotta alla mafia per evitare che i giovani “possano preferire la puzza della mafia al profumo della cultura” , mentre il prefetto Maria Carmela Librizzi ha spiegato che la commemorazione ed il ricordo sono importanti “perché la mafia è stata sconfitta ma non vinta ed è pronta ad approfittare della situazione di emergenza”. Con un video girato subito dopo l’attentato ripescato da un cassetto dopo tanti anni, arrivano i ricordi di Enrico Bellavia all’epoca giovane giornalista di una tv privata. Per il procuratore Prestipino, Falcone è stato un esempio per tutti , in particolare “per la mia generazione, quella di magistrati che hanno lavorato negli anni successivi al 92 ha costituito un grandissimo modello, un esempio di come si contrasta la criminalità organizzata e il crimine mafioso, un modello concreto e operativo”, mentre sulla situazione attuale della lotta alla mafia il procuratore De Lucia ha detto che lo stato dell’arte di contrasto alle mafia è molto diverso da quello del 1992: “La situazione di cosa nostra in questo momento è di forte debolezza è una battaglia vinta ma non una guerra”. Per il procuratore Crescenti Falcone fu un riferimento soprattutto quando decise di intraprendere la strada della magistratura , ha poi ricordato la commozione provata per la gioia dei poliziotti quando arrestarono Brusca ma soprattutto per la reazione della gente scesa in piazza ad applaudirli.