Cucine che di notte diventano stanze da letto: ecco come si vive nelle baracche di Messina
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Pochi metri quadrati dove dormire la notte e che di giorno diventano il luogo dove soggiornare, studiare, pranzare. Lavandino e doccia che sono quasi un'unica cosa e d'estate il calore diventa insopportabile. Il video mostra come si vive nelle baracche di Messina, abitate da oltre 7 mila persone. Sono 2.487 in tutto le baracche tra case, box, depositi, stalle, ''negozi'' da demolire a Messina. Le zone con le baracche sono suddivise in ''ambiti'' che vanno dalla lettera A alla E; per ogni ambito, sono stati calcolati gli abitanti, i metri cubi da demolire, la superficie occupata da coperture che contengono amianto. Solo a Fondo Fucile, secondo il censimento del Comune, vi sono 13.792 mq coperti con eternit. Dalle relazioni dell’Azienda sanitaria provinciale e dai sopralluoghi effettuati dai tecnici del Comune di Messina è emersa una condizione igienico-sanitaria molto precaria con scarichi fognari a cielo aperto, cumuli di rifiuti abbandonati, esalazioni maleodoranti e coperture realizzate in cemento-amianto. Con rischi elevati, quindi, per la salute dei residenti. Ieri la Giunta regionale ha approvato la dichiarazione dello stato di emergenza socio-sanitaria ambientale riguardante le zone di risanamento e le baracche di Messina, come ha annunciato il sindaco, Cateno De Luca. Adesso la parola passa al consiglio dei ministri che dovrà pronunciarsi entro 30 giorni. In particolare, il provvedimento riguarda sei zone della città (Annunziata, Giostra-Ritiro-Tremonti, Camaro, Fondo Saccà, Bordonaro-Gazzi-Taormina e Santa Lucia) che si estendono per oltre 230mila metri quadrati, nelle quali sono presenti baracche e casette degradate, molte abusive conseguenza della gravissima situazione determinata dal terremoto del 1908 e mai risanata. "La baraccopoli di Messina - ha detto il presidente della Regione, Nello Musumeci - costituisce una vergogna per la politica nazionale e regionale. Per cento anni non sempre ai buoni propositi hanno fatto seguito i fatti. L'Agenzia per il risanamento, voluta dalla coalizione del mio governo, deve essere lo strumento più agile per cancellare questa pagina disonorevole. Siamo accanto al Comune messinese in questa impresa difficile e insidiosa. E la delibera della richiesta di dichiarazione del gravissimo stato di emergenza igienico-sanitaria-ambientale è per noi un atto dovuto e sentito. Ora la palla passa a Roma. Ma sono certo che non mancheranno al governo centrale sensibilità e celerità per non arrestare una procedura già avviata". Il Piano di lavoro previsto dalla Protezione civile regionale prevede, prima, la bonifica delle aree e successivamente la demolizione delle baracche. Secondo la stima degli interventi effettuata dal Comune il costo complessivo dell’operazione dovrebbe essere di circa 35 milioni di euro. Nel contempo l’amministrazione comunale sta provvedendo a reperire gli alloggi (temporanei e definitivi) per gli oltre duemila nuclei familiari che vi abitano e per le quali è stato già disposto lo sgombero. La delibera della giunta sarà adesso inoltrata alla presidenza del Consiglio dei ministri che dovrà delibera lo stato di emergenza.