Un porto grande e centrale nella logistica del Paese non si costruisce che ogni 100 anni. Ed e’ per questo che comunque oggi è una giornata da annali per l’intera comunità. E’ solo la prima pietra virtuale quella posta in un percorso che, però, non dovrebbe avere riservare sorprese, almeno amministrative e autorizzative. Tre gli enti che devono dare il nulla osta c’è il genio civile opere marittime per il 90% abbondante delle aree quelle che ricadono su terreno dello stato. C’è poi l’attesa per il via libera del Genio civile di Messina, concentrato sulle aree torrentizie e che ha sollecitato nella scorsa settimana allo staff dei progettisti una serie di integrazioni che sono in corso di perfezionamento.
Infine servirà il nulla osta per il dragaggio che deve arrivare dall'assessorato territori ed ambiente e per il quale sono attese le ultime verifiche di laboratorio. Erano già state effettuate, ma il protrarsi dell'attesa per il via ai lavori, ha costretto la Nuova Coedmar che costruirà il porto a rifare tutto da capo.
Da oggi dovrà iniziare anche un altro tipo di pianificazione. Quella della mobilità nello Stretto perchè con il nuovo porto e con la programmata chiusura di rada San Francesco, delle scelte, specie per il trasporto leggero andranno fatte.
Allungare la traversata per tutti a 50 minuti con la rotta Tremestieri-Villa, immaginare una nuova interfaccia con Reggio che è dirimpettaia del porto a sud, o ancora tenere vivo un approdo in centro magari al Norimberga?
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