A ritornare sui temi caldi della mozione di sfiducia, bocciata dall'aula poco prima dell'alba di ieri, il capogruppo dei Centristi, Mario Rizzo. Il primo firmatario della mozione esprime e conferma le forti preoccupazioni per il futuro della città, che culminano con il risultato del monitoraggio del piano di riequilibrio che avrebbe svelato un buco di venti milioni di euro. “Questa giunta- dichiara Rizzo- si è contraddistinta per la mancanza di idee e progetti di sviluppo. Le opere o le iniziative, presentate in questi tre anni e mezzo, sono il frutto del lavoro di quelli che c'erano prima e in futuro la città si ritroverà senza progetti.” Quindi l'on. Gianpiero D'alia, il quale premette di voler parlare senza alcuna vena polemica. Ma i suoi concetti sono pungenti e diretti. “Noi abbiamo condotto una battaglia in cui abbiamo messo al centro il bene della città- afferma il deputato nazionale- quattro anni è un tempo congruo per vedere i risultati di una giunta. E risultati non ce ne sono”. D'Alia ribadisce le motivazioni per cui era opportuno tornare alle urne e analizza il voto dell'aula, mostrandosi inclemente nei confronti di chi- afferma- “ha voluto che Renato Accorinti restasse in sella”. “Da ieri, questa amministrazione- dichiara- ha il sostegno politico di Forza Italia (esclusa l'area che sta a destra) e del partito del gettone di presenza”. Secondo D'Alia, da questo momento, chi ha votato contro la mozione deve sostenere il sindaco fino a fine mandato, supportandolo in aula, altrimenti il voto dell'altra notte sarebbe stato una farsa. E lo stesso Accorinti, a suo parere, dovrà accettare di sottostare a trattative politiche al ribasso. Il parlamentare centrista incalza, affermando che la giunta comunale è già chiaramente in campagna elettorale e auspica che in Consiglio si producano atti concreti per il bene della città, non invece finalizzati a ottenere il consenso alle urne. D'alia annuncia quindi il via della campagna elettorale anche per i centristi e apre all'adesione dei movimenti civici, in un momento in cui i partiti sono tutti in crisi d'identità. Poi una chiosa durissima sul comportamento degli accorintiani in tribunetta: “E' stata preferita la strada del conflitto, il ritorno allo squadrismo politico- afferma il deputato nazionale- Mi meraviglia che da tutto ciò non prenda le distanze chi si professa pacifista, inclusivo e tollerante.”