Una soluzione adesso c'è. Non è il colpo di bacchetta magica che sarebbe servito per mettere fine al pasticcio della Leopardi, ma è comunque una strada abbastanza rapida e facilmente percorribile, che dovrebbe chiudere questa vicenda.
Uno studio professionale altamente qualificato è pronto a predisporre una nuova relazione che consentirà al sindaco di firmare l'ordinanza per fare rientrare nella loro scuola i ragazzi della Leopardi. Ci vorrà una settimana di pazienza per dare il tempo agli ingegneri di predisporre il documento che servirà a dare serenità a insegnanti, genitori e studenti sulla sicurezza sismica della scuola.
Tra il 9 e il 16 l'attività didattica sarà fatta altrove, tra cinema, teatro e altre iniziative che verranno intraprese.
Nel frattempo, con il documento pronto, il sindaco potrà dare il via libera al ritorno tra i banchi nella scuola che due mesi fa era stata di fatto dichiarata inagibile.
Rianalizzando i carotaggi effettuati in quella circostanza, i consulenti incaricati dal comune avrebbero infatti capito che la decisione di chiudere la scuola era eccessiva.
L'idea del comune è quella di verificare se sia davvero così ed eventualmente riaprire la Leopardi sulla base di questa perizia che rappresenterebbe una garanzia per Palazzo Zanca ma anche per la dirigente scolastica.
Contestualmente alla riapertura della scuola, verrebbe comunque portato avanti il discorso aperto con l'ex Corelli, che ha bisogno di un mese e mezzo di lavori per essere adeguato alle normative per ospitare la scuola. Se ci saranno le condizioni, tra due mesi i ragazzi si sposteranno li. Diversamente, potrebbero restare alla Leopardi. Nel frattempo verrebbero effettuati i lavori all'interno del plesso di Minissale, ovviamente in aree diverse da quelle occupate dai ragazzi.
La relazione tecnica, però, potrebbe portare anche altre conseguenze. Perchè se davvero con gli stessi dati e gli stessi carotaggi uno studio approfondito potrebbe raccontare che la scuola non andava chiusa, il comune è pronto anche ad agire nei confronti di chi lo ha costretto a cercare in fretta e furia dei nuovi locali per ospitare la scuola, creando, di fatto, il pasticcio che ha portato genitori, docenti e studenti a vivere una situazione surreale e a passare a Palazzo Zanca le feste di Natale.