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Il "Margherita" passa all'assessorato ai beni culturali

Oggi si può considerare una giornata storica per Messina. Firmato nella sede della Soprintendenza, nell'ex chiesa del Buon Pastore, l'atto di passaggio dall'Asp, che ne è proprietaria, all'assessorato regionale ai beni culturali e dell'identità siciliana che ne avrà l'uso per 100 anni, dell'ex ospedale Regina Margherita, una delle strutture messinesi più chiacchierate a causa del suo abbandono e dello stato di degrado in cui versa. Le disposizioni sono state date dall'art. 2 della legge regionale n. 24,pubblicato sulla Gazzetta ufficiale il 16 ottobre dell'anno scorso. Oggi la memorabile firma da parte del direttore generale dell'Azienda Sanitaria Locale Gaetano Sirna e dell'assessore regionale alla cultura, Carlo Vermiglio. Erano presenti l'on.Giovanni Ardizzone che già da vicesindaco aveva proposto la riconversione dello storico complesso in polo culturale e il Soprintendente  Orazio Micali. Grande soddisfazione è stata espressa dai presenti tra cui il viceprefetto Maria Antonietta Cerniglia che ha precisato come questo sia il risultato di un'azione congiunta di tante forze del territorio. Nessun primo attore, ha aggiunto Vermiglio, ma uno sforzo congiunto di tutti compresa la disponibilità dell'Asp che, ha precisato Sirna, cede in comodato d'uso per cento anni  i 14 mila metri quadri dell'ex Margherita, mantenendo soltanto il padiglione 7 dell'ex ortopedia dove oggi è stato trasferito il distretto Messina nord. Due le motivazioni, ha aggiunto il dirigente, che ci hanno portati a questa decisione: il costo di una struttura enorme e chiusa e  la sua restituzione alla fruizione da parte della cittadinanza, pur mantenendola nello stato patrimoniale dell'Asp. Nei dieci padiglioni rimanenti sarà concentrato un polo culturale, con ampliamento del Museo, sezione archeologica, laboratori di restauro. Primo atto il trasferimento dalla sede del Buon Pastore della Soprintendenza, su cui pende una sfratto esecutivo, nel palazzo centrale dell'ex Margherita con un risparmio di 600 mila euro annui per la Regione. Auspicato un percorso lineare di condivisione grazie anche alla presenza di un assessore regionale alla cultura messinese che potrà agire come regista per un sussulto culturale della città.

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