Scende in campo con otto liste a sostegno, Maurizio Croce, 50 anni, laureato in Chimica, già assessore regionale nella Giunta Crocetta, un “tecnico” che guida la coalizione di Centrodestra a Messina.
Quale è il “biglietto da visita” del suo programma?
«Messina oggi ha una priorità assoluta, quella di creare posti di lavoro. È la vera emergenza, c’è una grande fame di lavoro, bisogna creare opportunità di sviluppo, cantieri, infrastrutture, per evitare che tremila giovani vadano via dalla città. Oggi viviamo un momento storico, abbiamo un “salvadanaio” importante, quello del Pnrr, bisogna tramutare i finanziamenti in cantieri».
Cosa farete non nei primi cento giorni di governo ma negli ultimi cento, cioè quale opera, quale progetto vorreste consegnare alla città a firma vostra?
«Alla fine del mandato vorrei che tutti i cantieri fossero completati, anche perché la scadenza del Pnrr è fissata al 2026. Il principio della continuità amministrativa, per me, è sacro, prenderò quello che eredito e lo porterò avanti con dedizione e concretezza. Un’opera che vorrei vedere realizzata nell’arco dei cinque anni è la riqualificazione complessiva dell’ex Fiera».
La nuova via Don Blasco e il porto di Tremestieri: cosa fare per non trasformarle in incompiute?
«Queste due opere dovranno essere concluse alla fine già nel primo anno del mandato, sono troppo importanti per la città».
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