Messina si conferma capitale mondiale degli scacchi. Si avvia alla conclusione il “XV Festival internazionale di Scacchi. Città di Messina- Porta della Sicilia”, organizzato dall’associazione sportiva dilettantistica Kodokan con il patrocinio del Comune. La kermesse tra le più importanti a livello nazionale ed europeo, dal 2 gennaio è in corso all’hotel Capo Peloro di Torre Faro, con tre sale a disposizione dei 132 maghi della scacchiera, arrivati in riva allo Stretto, da 17 nazioni - Polonia, Malta, Olanda, Germania, Francia, Lituania, Belgio, Svezia, Slovenia, Ucraina, Georgia, India, Sud Africa, Stati Uniti, Argentina, Cile - di 4 Continenti. Un numero record mai registrato nelle edizioni passate che ha richiesto un grande sforzo organizzativo di mesi. Ieri la giornata decisiva per gli atleti che si sfideranno a colpi di re, regine, alfieri e torri, muovendo le pedine con precisione matematica in vista del turno finale di oggi. Il torneo è stato inaugurato dal sindaco Federico Basile, lunedì pomeriggio, che ha portato i saluti della città e con una doppia mossa simbolica sullo scacchiere ha dato il via alla competizione internazionale. Invitato anche l’assessore allo sport Massimo Finocchiaro. «Iniziamo in grande il nuovo anno - ha detto a tutti Basile - con un torneo di scacchi internazionale. Una manifestazione sportiva che la Federazione scacchistica italiana con il Comitato scacchistico siciliano, considera uno degli eventi di maggiore rilevanza nazionale e non solo. Per la nostra città diventa anche un avvenimento turistico». I giocatori tra una gara e l’altra, infatti, stanno trascorrendo il tempo libero facendo i turisti con la partecipazione alle tre escursioni del 4, 6 e 7 gennaio, organizzate dall'associazione Kodokan con il suo presidente Giuseppe Iannello e la presidente onoraria Silvana Giacobbe i due grandi samurai del festival, in sinergia con l’assessorato alla Cultura e turismo, VisitMe e Puleo viaggi. Un flusso di circa duecento persone per condurre un tour tra monumenti e bellezze di Messina. Dal Duomo con l’orologio astronomico e la piazza, la chiesa dei Catalani, la fontana del Nettuno, le Quattro Fontane, il museo contemporaneo del parco Horcynus Orca con l’acquario interattivo , i laghi di Ganzirri e tutta la laguna di Capo Peloro, Montalto, il Sacrario di Cristo Re, la zona pedonale di piazza Cairoli, viale San Martino, via I Settembre, per ammirare la città e perché no anche per innamorarsene e magari tornarci.