Pescara-Messina 1-0 Marcatore: 32’ pt Vergani. Pescara (4-3-2-1): Plizzari 6.5; Cancellotti 6.5, Boben 6, Brosco 6, Crescenzi 7; Gyabuaa 5.5 (1’ st Mora 6), Kraja 6, Aloi 6 (18’ st Palmiero 6); Cuppone 6, Desogus 6 (17’ st Kolaj 5.5); Vergani 7 (34’ st Lescano sv). A disp.: Sommariva, D’Aniello, Milani, Delle Monache, D’Aloia, De Marino, Ingrosso, Tupta, Saccani, Germinario. All.: Colombo 6.5. Messina (4-3-3): Lewandowski 7; Berto 6, Camilleri 5 (39’ pt Trasciani 6), Filì 5.5, Angileri 6; Fiorani 6, Mallamo 6 (28’ st Marino 6), Fazzi 5.5 (11’ st Fofana 6); Grillo 5.5 (11’ st Balde 6), Catania 5.5 (28’ st Curiale 5.5), Iannone 5.5. A disp.: Daga, Ferrini, Napoletano, Zuppel, Konate, Versienti. All.: Auteri 6. Arbitro: Bordin di Bassano del Grappa 6.5. Note: spettatori 5.000 circa (118 ospiti). Ammoniti: Gyabuaa (P), Brosco (P), Angileri (P), Cuppone (P), Filì (P). Angoli: 4-1 per il Pescara. Recupero: pt 2’, st 4’. Con un pizzico di coraggio in più e un’amnesia difensiva in meno, il Messina avrebbe potuto portare a casa almeno un punto, complice pure l’incapacità del Pescara di chiudere la partita. La prestazione non è mancata, il gol per pareggiarla, purtroppo sì. Nella ripresa il Messina ci ha creduto, ma è stato tradito dall’evanescenza dei suoi attaccanti finendo intrappolato nel limbo del “vorrei ma non posso”. Tre novità rispetto al 3-2 col Monterosi per Gaetano Auteri, che preferisce giocarsela con il 4-3-3 e con il “falso nueve” Catania in attacco, scegliendo Angileri, escluso dai titolari domenica scorsa, quarto in difesa sulla sinistra, fuori Fofana.